di Rosario Palazzolo

Bresso, 30 settembre 2012 — Se chiedete al sindaco Fortunto Zinni, lui è pronto a giurare che, prima di posarsi di nuovo sul suolo dell’aeroporto di Bresso, l’elicottero del 118 dovrà passare sul suo cadavere. Alberto Zoli, il direttore dell’Areu (la società regionale che gestisce i servizi di pronto intervento del 118), è invece pronto ad annunciare il ritorno a Bresso dell’elicottero giallo (l’Augusta 139 del costo di 12 milioni), tra poco più di una settimana, al massimo quindici giorni.

Nei prossimi giorni il braccio di ferro tra istituzioni sul futuro dell’aerostazione per il soccorso di Bresso è destinato a inasprirsi, almeno dal punto di vista delle carte bollate, dopo che il 26 settembre una squadra tecnica del Comune — composta dal comandante della Polizia locale Riccardo Brunati e dal geometra Vincenzo Placanica — ha eseguito un sopralluogo nell’area del campovolo dedicata al vecchio eliporto, scoprendo che Areu sta approntando una nuova aerostazione, con tanto di uffici, spogliatoi e dormitori per il personale medico e di volo.

In pratica l’elicottero dell’Elisoccorso che da maggio era stato trasferito all’ospedale San Carlo per la chiusura del campovolo dovuta alla visita del Papa, deve tornare a Bresso, ma la nuova aerostazione promessa più di tre anni fa all’interno dell’ex eliporto militare non è ancora pronta: dunque si dovrà adoperare la contestatissima piazzola davanti a balconi dei palazzi di via Grandi. «Impensabile — attacca indignato Zinni — Hanno realizzato nuove costruzioni senza chiedere l’autorizzazione al Comune. Un abuso che si somma ad altri del passato».

«Ricordo — incalza il sindaco — che gli hangar dove fino a oggi è stato custodito l’elicottero del 118 sono abusivi. L’aggravante è che oggi si stanno eseguendo lavori che ignorano le prescrizioni ambientali date per quella zona da Asl e Arpa. I lavori per la nuova ciclabile che passa alle spalle degli hangar sono fermi proprio perché ci è stata chiesta la bonifica da ordigni bellici e da amianto e piombo. Perché per l’Areu queste prescrizioni non devono valere?».

Mentre il primo cittadino si appresta a firmare una diffida che darà all’Areu 90 giorni per rispondere ed eventualmente mettersi in regola, il direttore dell’ente regionale Alberto Zoli risponde pacato: «Nessun abuso. Il trasferimento al San Carlo era provvisorio e non può essere più protratto per l’assenza di un hangar dove ricoverare l’elicottero in inverno. Dunque occorre tornare alla vecchia aerostazione, ben sapendo che è in preparazione quella nuova, nell’area ex militare sull’altro capo del campovolo di Bresso».

Zinni chiarisce di non essere contro il 118, ma di contestare i metodi: «Già quattro anni fa abbiamo promesso ai cittadini che gli elicotteri sarebbero stati allontanati dalle loro finestre», ricorda. E mentre Zinni minaccia di diffidare Enac dall’autorizzare l’atterraggio degli elicotteri, Zoli risponde: «Non possiamo fermare un servizio pubblico prioritario come l’elisoccorso. Già quattro anni fa il Tar ci diede ragione e bloccò il ricorso del Comune. Stiamo lavorando tutti per l’obiettivo della nuova aerostazione».

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