Sesto San Giovanni, 14 settembre 2012 - Soppressione del quarto turno, a partire dal primo ottobre. Vigilanza privata durante la notte, per la custodia del comando e per gli allarmi negli edifici pubblici. Riduzione dell’orario giornaliero, per recuperare i festivi infrasettimanali e dedicarsi alla formazione. La scelta, almeno a livello politico, è già stata compiuta.

Perché, a mettere sul tavolo delle trattative sindacali l’abolizione del servizio notturno, è stata l’amministrazione sestese, per bocca del dirigente del Personale, Sergio Melzi. Obiettivi dichiarati: istituire la figura del vigile di quartiere, migliorare la vigilanza ambientale, dei cantieri e annonaria, effettuare più interventi mirati anche in coordinamento con le altre forze dell’ordine, potenziare l’educazione stradale nelle scuole.

A scompaginare le carte, dopo la firma della pre-intesa con la sola Cgil e la contrarietà esplicita di Cisl e Uil, è stata l’assemblea dei lavoratori che quell’accordo lo hanno rigettato, costringendo così le Rsu a tornare al tavolo delle trattative.
Tra le richieste all’amministrazione comunale: «Salvaguardare le risorse che erano destinate al quarto turno» e «reimpiegarle in progetti mirati alla polizia locale», «terminare il terzo turno non oltre le ore 24», «servizi esterni in coppia» e tanto altro. Insomma, un taglio orario che potrebbe essere ancora più drastico rispetto alla pre-intesa, che puntava a terminare il servizio all’una e un quarto.

Scelte criticate da una parte dei sindacalisti e che faranno sicuramente discutere pure al di fuori del Palazzo, anche in considerazione del grande consenso ottenuto, viceversa, quando il quarto turno fu introdotto. Era il maggio del 2000 quando l’allora sindaco Filippo Penati presentò le novità in pompa magna, alla presenza di tutte le forze dell’ordine che non avevano mancato di sottolinearne l’importanza: non solo il servizio 24 ore su 24, un vanto di appena altri tre comuni in Lombardia (Milano, Monza e Como), ma anche il vigile di quartiere, con una sezione dedicata di 19 uomini.

Grazie all’assunzione di nove ghisa, l’organico a disposizione del comandante Renzo Franchi fu portato a 81 unità. Sette meno delle attuali: oltre al comandante, 3 commissari capo, 4 commissari aggiunti, 19 sottoufficiali, 57 agenti e 4 impiegati amministrativi.
«Ci sono problemi organizzativi, anche perché molti sono esentati dal notturno - spiega Giorgio Dimauro, della Cisl - ma la soluzione non è tagliare un servizio importante. Tanto più se si pensa di affidarsi alla vigilanza privata, per la custodia notturna. Tutta la riforma ipotizzata rischia di tradursi in un aggravio di costi, senza grandi benefici. E lo dimostreremo all’amministrazione comunale».

patrizia.longo@ilgiorno.net