Cologno Monzese, 5 agosto 2012 - Notte da incubo per una trentacinquenne, segregata in casa e picchiata selvaggiamente da un albanese con cui aveva una relazione: la donna è finita al pronto soccorso con diverse fratture, ma ha avuto il coraggio di denunciare l’uomo che è finito in carcere.

A porre fine a un’altra storia di straordinaria violenza domestica, sono stati i carabinieri della tenenza colognese, che sono riusciti a conquistarsi la fiducia della vittima e ad arrestare il suo aggressore.
Tutto ha avuto inizio l’altra mattina, quando la donna si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale San Raffaele, in pessime condizioni fisiche. Evidenti gli ematomi e le ferite da percosse su tutto il corpo, lesioni che hanno fatto scattare il protocollo previsto in questi casi: la chiamata delle forze dell’ordine, con la segnalazione della violenza. I militari si sono fatti raccontare dalla trentacinquenne, che era ancora in forte stato di agitazione, quanto le era capitato. Una storia agghiacciante.

La sera prima era andata nella casa di un albanese, E.S. di 34 anni, con cui aveva un rapporto piuttosto turbolento. L’uomo, che si trovava sotto l’effetto di alcool e droga, ha iniziato prima a maltrattarla e poi a picchiarla, in un’escalation che sembrava senza fine. E, di fronte alle sue richieste e suppliche di lasciarla tornare a casa, ha barricato la porta del proprio appartamento e ha nascosto le chiavi.
Per tutta la notte la donna è rimasta bloccata nell’abitazione del suo carceriere, finché l’uomo è crollato a dormire e lei, approfittando di quegli attimi di tregua, è riuscita a ritrovare il mazzo di chiavi, ad aprire la porta e a scappare via.

Dritta dritta in pronto soccorso, dove le hanno medicato le ferite subite in quell’aggressione brutale: fratture al setto nasale e ad alcune costole, contusioni in tutto il corpo. Sulla base del suo racconto e delle sue indicazioni, i carabinieri sono riusciti a risalire all’appartamento dove viveva l’albanese, in una zona centrale della città. Alcune pattuglie hanno raggiunto l’abitazione e hanno fatto irruzione: mentre ancora praticamente dormiva, l’uomo è stato ammanettato e portato in carcere a Monza. Nella perquisizione, i militari hanno ritrovato anche sostanze stupefacenti, in quantità: un etto e mezzo di cocaina e tre etti di marjuana. L’albanese peraltro era già noto per reati di droga.

Pesanti le accuse nei suoi confronti: dovrà rispondere di sequestro di persona, stalking e detenzione di droga a fine di spaccio, contestazioni che hanno fatto scattare l’arresto, nonché di lesioni personali, per cui è stato anche denunciato a piede libero. La sua vittima, invece, è stata dimessa dall’ospedale con una prognosi di venti giorni. Dopo la tremenda nottata, è potuta tornare a casa propria.

patrizia.longo@ilgiorno.net