Paderno Dugnano, 16 maggio 2012 - Un viaggio tra i pendolari sperimentando gli autobus che da lunedì mattina hanno sostituito a sorpresa la tranvia Milano-Limbiate. L’avventura inizia lunedì sera, quando è impossibile accedere al server di Atm per guardare gli orari degli autobus che da Limbiate attraversano Varedo, Senago, Paderno e Cormano per arrivare in Comasina, alla fermata della metropolitana gialla. Alle 7.30 molti pendolari attendono sotto la pensilina in via Monte Bianco, a Limbiate. Alle 7,33 il bus arriva dalla corsia opposta ma per salire c’è da attraversare a fatica la Saronno-Monza. Nessuna possibilità di timbrare i biglietti acquistati: non funziona infatti l’obliteratrice dei vecchi biglietti ancora in vendita.

L’autubus è nuovo, ha anche la possibilità di accesso agevolato per i disabili, con una pedana apposita, mentre il vecchio tram non aveva accessi simili. A bordo non si parla d’altro che della soppressione del tram. «Ieri è andata abbastanza bene — commenta Rosa Urbano che da trent’anni usava il tram — Ma cosa ne sarà di noi quando inizierà a piovere o nevicare?». Alle 7,47 il bus arriva al Villaggio Giovi. In tanti a Limbiate utilizzano questo mezzo anche per spostamenti interni. «Non posso permettermi di arrivare in ritardo — sono le parole di Stefano Zagonara — Faccio il volontario all’Auser e devo garantire un servizio ogni giorno, con il tram ero sicuro di arrivare sempre puntuale». Alle 7,52 la fermata di Cassina Amata. «Prima qui saliva tantissima gente — commenta Alberto Mignini — Oggi gli orari sono sballati e non vengono più rispettati, così la gente si adegua».

Gli autobus si susseguono a distanza di 15 minuti l’uno dall’altro ed effettivamente gli orari sono difficili da rispettare. Alle 8,03 l’arrivo a Tonolli. Tutti sembrano avere la sensazione di aver perso qualcosa di familiare con il tram e sperano venga ripristinato. «Ci conoscevamo da vent’anni anche con i macchinisti — continua Gloria Padovan — Se il metrò ritardava un attimo ti aspettavano, ora che sarà di loro?». La preoccupazione dei pendolari non è infatti rivolta solo al tram ma anche al futuro di chi sul tram lavorava e aveva saputo tessere relazioni con i suoi viaggiatori. Prima di arrivare al capolinea, qualcuno distribuisce un volantino: «Noi non ci arrendiamo e giovedì andremo alle 7,30 a manifestare alla fermata della Max Meyer. Non mancheremo perché speriamo che il tram venga rimesso in sicurezza». Ore 8,30, Comasina. Nelle ore di punta il bus impiega venti minuti più del tram.