di Laura Lana

Sesto San Giovanni, 3 maggio 2012 — Ambiente, lavoro e casa: sono 22 punti, su un totale di 136 presentati, a modificare il piano integrato di intervento delle aree Falck. In tempi record gli uffici hanno risposto alle 24 osservazioni, permettendo così alla giunta di approvare definitivamente il piano. Accolte tutte le richieste per cambiare le modalità di erogazione del bonus energetico, che «regalava» una premialità del 15 per cento di superficie lorda complessiva. «Questo pacchetto rimane congelato e deve essere conquistato in fase attuativa, rispondendo concretamente agli obiettivi virtuosi e raffinati che abbiamo posto — spiega il vicesindaco Demetrio Morabito —. Ad esempio, il teleriscaldamento non genera premialità, ma diventa un intervento standard».

Inoltre, il premio del 15 per cento può essere raggiunto in modo graduale e contiene già al suo interno il bonus energetico previsto dalla Regione. «In questo modo, conteniamo le volumetrie — sottolinea Morabito —. Servono interventi edilizi virtuosi e l’asticella la mettiamo noi». Più osservanti hanno chiesto di anticipare la fetta di produttivo: capannoni insieme alle case, per un mix funzionale che non crei uno sviluppo disomogeneo. Il Comune ha potuto dare risposta affermativa. Perché la Sesto Immobiliare di Davide Bizzi ci aveva già pensato da sola. Spontaneamente la cordata ha infatti manifestato interesse attorno al progetto del Distretto dell’Energia, la rete tra piccole aziende e multinazionali, come Abb, Alstom, Ansaldo, che riunisce un bacino di 2mila lavoratori per un miliardo di euro di fatturato. Si è così deciso di anticipare in fase1 il recupero del T5 — in origine previsto in fase4 — che diventerà il quartier generale della ricerca e della produzione energetica.

«Sempre sul tema del lavoro — continua Morabito — saranno semplificati i percorsi burocratici per favorire l’insediamento di imprese manifatturiere rispetto ad altre funzioni». Infine, le politiche abitative, con l’occhiolino strizzato da tutte le osservazioni all’edilizia sociale e convenzionata. Unione Inquilini, Sel, Rifondazione, Rete e altri ancora chiedevano politiche di affittanza calmierata. L’hanno avuta. Con 6mila metri quadrati che fanno così lievitare a 18mila metri quadrati l’edilizia sociale e a 51.500 metri quadri quella pubblica sulle aree Falck. Vale a dire, quasi il totale dei 60mila metri quadri del Piano casa sestese. «Per i rimanenti 9.500 metri quadrati c’è un impegno da parte nostro e della Regione, contenuto nell’accordo quadro firmato al Pirellone — ricorda il vicesindaco —. Il finanziamento sarà spalmato negli anni». Un impegno che porta i benefici pubblici da 237 a 246 milioni di euro per le opere di urbanizzazione.

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