Sesto San Giovanni, 24 aprile 2012 - Spavaldo, arrogante e potenzialmente pericoloso, ma la carriera del rapinatore di taxi di Sesto San Giovanni è finita nell'arco della scorsa notte. Il bandito aveva appena racimolato con una pistola finta in pugno 350 euro in due colpi successivi ma ha sbadatamente dimenticato il telefonino nella prima vettura pubblica e non è riuscito a farla franca. Rintracciato, l'uomo è stato preso dalla polizia del commissariato di via Fiume nel giro di poche ore. I due tassisti lo hanno riconosciuto in mattinata e denunciato per rapina.

Il folle giro di Sesto è iniziato alle 22.30 in viale Mazzini 56, quando il taxi di M.I. riceve una chiamata. L'uomo, un giovane alto 1.70, carnagione scura, jeans e giacca di pelle, sale in auto e chiede di essere portato in via Verdi, sempre a Sesto. Giunti in viale Italia, angolo Cadorna nell'oscurità estrae una scacciacani, in tutto e per tutto simile a una pistola vera, intimando al tassista di consegnargli tutti i soldi e il telefonino. Intascati 250 euro, l'uomo si è dunque allontanato, riponendo il cellulare della vittima a pochi passi dalla vettura.

Il rapinatore tuttavia non si era accorto di aver dimenticato il proprio telefonino Nokia N70, con memorizzati i suoi numeri e le sue foto, nell'auto bianca. Senza perdere altro tempo il tassista è andato a far denuncia al commissariato di Sesto.

Poco dopo, alle 23.55, il malvivente, insieme a un boliviano, ha chiamato da Sesto Rondò un altro taxi per accompagnare in via Cilea a Cinisello due italiane. Un'andata e ritorno travagliata, tra due di picche  dalle donne e improperi al tassista. Un viaggio terminato con l'ennesima rapina, quando ormai le ragazze erano scese, ancora in corso Italia e ancora con la pistola puntata in faccia al tassista.

Quest'ultimo, dopo aver consegnato 100 euro, con una reazione inattesa è sceso dall'automobile, chiedendo aiuto ai passanti e costringendo alla fuga il rapinatore che veniva poi rintracciato dalle volanti della polizia che, già allertate dalla prima denuncia, erano già risalite al proprietario del telefono.