Sesto San Giovanni, 23 aprile 2012 - Elezioni a Sesto San Giovanni: non solo Franca Landucci, centrodestra, contro Monica Chittò, centrosinistra. Il voto comunale nella ex Stalingrado d'Italia è anche una sfida simbolica fra i due poli della politica italiana, pur sempre con il terzo incomodo Celestino Pedrazzini della Lega e con altri cinque candidati. Per il centrodestra Sesto San Giovanni rappresenta una vera e propria "montagna rossa da scalare". Ed è proprio da qui che stasera il coordinatore nazionale del Pdl, Ignazio La Russa, ha scelto di difendere a spada tratta il governatore della Regione Roberto Formigoni dopo la bufera che lo ha investito.

L'occasione è stata l'incontro elettorale a cui partecipa anche il presidente della Regione e il coordinatore lombardo del Pdl Mario Mantovani. La scelta del luogo non è casuale: qui è scoppiato lo scandalo del sistema Sesto per cui è indagato l'ex caposegretario di Pier Luigi Bersani, Filippo Penati, che, per il coordinatore provinciale Sandro Sisler è "la tomba della superiorità etico morale" del centrosinistra.

Dal canto suo, La Russa ha sottolineato: "Oggi lo spread è salito a dimostrazione che 'non era colpa di Silvio Berlusconi, come diceva la narrazione di sinistra". E adesso la narrazione attacca ''il fiore all'occhiello del centrodestra: la Lombardia". L'ex ministro ha spiegato che si è fatto un passo indietro, con l'arrivo di Monti, per il bene del Paese ma questa volta "non prevarranno" perché "il bene per la regione" è continuare con l'esperienza di governo di Formigoni.