di Laura Lana

Sesto San Giovanni, 16 aprile 2012 — Un bagno di folla. Baci e abbracci per Nichi Vendola, il leader nazionale di Sel in tour nel Nord Italia per appoggiare la corsa del centrosinistra alle Amministrative. Dei «suoi» candidati, come Pietro Mezzi a Melegnano, ma anche del Pd come Monica Chittò a Sesto San Giovanni. «Dopo le primarie sono diventata con orgoglio la candidata di tutto il centrosinistra - ha sottolineato l’assessore alla Cultura e all’Educazione -. E a maggio sarò il sindaco di tutti i sestesi. Perché noi vinceremo e lo faremo al primo turno».

Un’accelerata quella di Chittò, in un intervento più politico del solito. E una presenza, quella di Vendola, niente affatto scontata, dato che gli altri comizi in Provincia sono stati tutti a favore di aspiranti sindaco targati Sel. «L’evocazione della vostra città, fin da ragazzo, mi ha fatto venire il batticuore — ha confessato Vendola —. Sesto è stata una capitale importante dell’Italia, del Nord e del Sud. In un certo senso, Sesto è stata anche capitale della Puglia».

Di lavoro si è parlato ieri sera dal palco di SpazioArte: articolo18 e precariato, contrattazione e contratti atipici, fino ai mitici scioperi del ‘43. «Voi avete insegnato all’Italia intera che il lavoro è uno strumento di dignità, non un albergo a ore», ha detto il governatore della Puglia al tavolo con Antonio Pizzinato, il sindacalista sestese (e italiano) per eccellenza.

Anche di inchieste e giustizia si è parlato nella città che a luglio si svegliò travolta dall’uragano delle presunte tangenti. «Sono tre anni che provano a coinvolgermi, ma non ho nulla da temere»; ha commentato Vendola. Immancabili le aree Falck nella discussione. «Sappiamo i rischi che si portano dietro le bonifiche. Riusciremo a contrastare le infiltrazioni mafiose — ha assicurato Chittò -. Sesto è sempre stata la città delle trasformazioni: è il suo fascino, non dobbiamo avere paura».

Una città «del benessere e della speranza», così la vede l’assessore Pd. Di «solidarietà, etica e lavoro» aggiungono i compagni di Sel. Il segretario Giuseppe Roccisano, il capolista Moreno Nossa, i consiglieri uscenti Olga Talamucci e Angelo Gerosa, che hanno presentato i candidati in lista: 50 per cento donne e 30 per cento indipendenti. «Nel segno del cambiamento. Per una sinistra che avanza con la forza dell’esperienza e il coraggio dell’ascolto».

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