Paderno Dugnano, 24 gennaio 2012 - Un agguato in piena regola, quello che ieri sera intorno alle 19.30 ha fatto rimbombare sangue e paura a Paderno. Vittima un 37enne incensurato, Emanuele Rimaudo, che gestisce insieme alla moglie una piccola azienda di bandiere e materiali sportivi in città. Ancora sconosciuto il movente, troppo fresca ancora la eco delle esplosioni: le ipotesi al vaglio dei carabinieri della locale tenenza e della compagnia di Desio, subito accorsi sul posto, sono tante, spaziando da un regolamento di conti a un avvertimento per qualche partita ancora aperta. A quanto emergerebbe dalla prima ricostruzione della dinamica, chi ha sparato — uno, forse due, colpi — non voleva uccidere Rimaudo, ma solo fargli capire che non stava affatto scherzando.

La ricostruzione è ancora, inevitabilmente, lacunosa: a quanto pare, il 37enne è a piedi e si dirige verso il parcheggio dove si trova la sua vettura, probabilmente per rientrare a casa. Tranquillo, sale a bordo. Proprio in quel momento un’altra macchina, scura, fa rombare il motore nella piccola via che fa angolo con via Risorgimento: si ferma, per far scendere una persona. È questa che estrae l’arma ed esplode i colpi, da pochi metri, centrando Rimaudo alla coscia destra. Poi risale a bordo e la persona al volante schiaccia il pedale, lasciando una scia di gas e di interrogativi.

C’è solo una via d’accesso e di uscita da via Custoza, mormorano i presenti, è certo che chi ha impugnato la pistola sia fuggito per quella strada, verso la rotonda in direzione Paderno. Appena viene dato l’allarme, sopragguingono a sirene spiegate le pattuglie dell’Arma e un’ambulanza, che trasporta in ospedale l’uomo, che viene medicato. Le ferite non sono gravi. I carabinieri si sono attivati per identificare i due fuggitivi e dare un perché all’azione.
 

E mentre l’uomo viene medicato, cominciano a formarsi gruppetti di curiosi accorsi alla notizia della sparatoria, mentre i carabinieri iniziano i rilievi fotografici, all’interno e all’esterno dell’abitacolo dell’auto di Rimaudo. Una pozza di sangue a fianco della portiera del conducente, il finestrino del passeggero in frantumi, le luci di posizione ancora accese. L’Hammer nero è in sosta in un parcheggio deserto di via Custoza, nella nuova area industriale sul confine tra Paderno e Senago, davanti al capannone che, al secondo piano, ospita la 3R Sport, l’azienda di famiglia della vittima che si occupa di personalizzare bandiere, maglie, sciarpe per le società sportive. Il portone dell’azienda è aperto, le luci accese. Arriva un’auto proprio sotto l’accesso agli uffici, dicono che al piano di sopra una donna, probabilmente una parente della vittima della sparatoria, ha accusato un malore.