Cinisello Balsamo, 5 dicembre 2011 - I manifestanti antifascisti in piazza, con striscioni e bandiere. Il pubblico e gli organizzatori del convegno dal titolo «Italia risorgi, uscire dall’Euro si può», rinchiusi in una saletta di Villa Ghirlanda. In mezzo oltre cinquanta tra poliziotti e carabinieri in divisa antisomossa. È stata una domenica mattina di tensione quella vissuta a Cinisello Balsamo, dove il convegno organizzato da un circolo culturale che fa riferimento alla destra nazionale ha sollevato la reazione degli attivisti antifascisti, ma soprattutto di esponenti di Rifondazione comunista e dell’Anpi, mobilitati dopo che sulla Rete si era diffusa la notizia che l’incontro sarebbe stato moderato da Marco Sudati, rappresentante provinciale del gruppo di destra Ordine futuro.

 

Chi si attendeva uno scontro tra le due fazioni, è rimasto però deluso. In Villa Ghirlanda, dove una trentina di persone, tra le quali molti giovani, hanno preso parte al convegno, i toni sono stati pacati. «Siamo sorpresi e dispiaciuti per l’atteggiamento che ha accompagnato questo convegno — ha spiegato Alberta Mantegani aprendo l’incontro pubblico — Il nostro unico intento è quello di parlare di usura e di spiegare i fenomeni di signoraggio bancario che stanno strozzando l’economia del nostro Paese».

 

In piazza Gramsci il presidio antifascista si è trasformato in una sorta di happening pacifico cui hanno preso parte quasi duecento persone. Tra striscioni e manifesti, i promotori si sono alternati al microfono per lanciare l’appello a tutti i cinisellesi alla mobilitazione. «È vergognoso che in una città dove il sentimento dell’antifascismo è forte si concedano spazi pubblici a gruppi vicini alle idee fasciste — ha tuonato Felice Riccardi, ex sindaco di Cinisello e rappresentante locale dell’Associazione dei partigiani — Non è tollerabile che un Comune come il nostro non abbia un regolamento che impedisca tutto questo». Riccardi ha accusato anche la polizia che, con la propria presenza, ha inutilmente impressionato i cittadini. Tuttavia, dopo il tam tam dei giorni scorsi sui social network, il rischio che la manifestazione scivolasse in confronto fisico era prevedibile.

 

«La nostra non vuole essere solamente una manifestazione contro — hanno spiegato i giovani della sinistra — Da oggi nascerà un fronte antifascista che radunerà tutte le associazioni e i partiti per realizzare eventi che servano a tenere viva la memoria della Resistenza e a rafforzare il sentimento antifascista».