Sesto San Giovanni, 21 ottobre 2011 - Va bene il forno, va bene pure la politica energetica con i fumi dell’inceneritore «spillati» dall’azienda partecipata Pro Aris per il teleriscaldamento. Ma sull’igiene urbana qualche problema c’è. Lo ammette anche Valentino Mejetta, il presidente del Core, il consorzio che raccoglie e smaltisce i rifiuti, che riunisce i Comuni di Sesto, Cormano, Cologno, Pioltello e Segrate. Tutta questione di mezzi e uomini, insufficienti a garantire diverse rotazioni e a mantenere così pulita la città.

«A fine mese il nostro contratto con l’amministrazione scadrà e possiamo già dire che non parteciperemo alla gara di appalto per aggiudicarci il servizio», annuncia Mejetta. Così, dopo cinque anni di gestione in house, si torna sul mercato. «L’obiettivo in origine era quello di superare la frammentazione del ciclo dei rifiuti e aggregare anche gli altri Comuni soci — spiega il presidente —. Così non è successo e l’obiettivo non è più realizzabile».
 

Circa 479 chilogrammi raccolti all’anno per abitante, 1,3 chili al giorno per persona, nel 2010 i 5 Comuni soci hanno conferito all’impianto di via Manin 49.141 tonnellate di rifiuti su 70.852 totali, considerando le amministrazioni clienti. Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2010 di 143.590 euro, per Mejetta Sesto potrà contare sul suo termovalorizzatore ancora per dieci anni.
 

La partita che si apre ora è quindi sull’affidamento della raccolta della spazzatura. Gli uffici ci stanno già lavorando: la gara sarà lanciata per fine mese e il bando resterà aperto per sei mesi. «Le imprese dovranno essere del settore e fisseremo delle soglie di ammissibilità per esperienza e risorse economiche — fa sapere l’assessore all’Ambiente Lella Brambilla —. Cerchiamo un soggetto all’altezza del compito, quindi porremo criteri specifici sulla capacità di investimento, sul numero di dipendenti impiegati, sul numero di passaggi garantiti a settimana». Come in ogni cessione di ramo d’azienda, chi vincerà l’appalto dovrà assorbire anche i mezzi e il personale del Core che si occupava dell’igiene urbana.
 

«Solleciteremo la partecipazione al bando di cooperative di tipo B e vincerà chi presenterà l’offerta migliore con un minor esborso per il Comune — continua Brambilla —. Inoltre, stiamo lavorando su una nuova piattaforma da realizzare nell’area di via Manin in project financing».
 

E se il Pd con il capogruppo Andrea Rivolta chiede di aumentare le percentuali di riciclo, Silvio La Corte non si accontenta della quantità della differenziata. «Nella relazione del Core leggiamo che è il 40,74%, ma ho rifatto i conti e siamo solo al 39% — lamenta il capogruppo di Rifondazione —. Questo è inaccettabile, anche perché l’Unione europea ci chiede ben altro. Raccogliere di più consentirebbe di smaltire e inquinare meno. Senza contare che quei soldi risparmiati potrebbero essere investiti in addetti e quindi in pulizia della città».