Cologno Monzese, 31 agosto 2011 - Un tuffo via l’altro: gli studenti di medie e superiori di Cologno non dovranno attendere la fine dell’anno scolastico per rivedere il mare, perché Gianluca Pomati, istruttore dello storico club colognese di immersione «I bucanieri», li porterà prima dritti nel cuore dell’oceano. Gianluca, uno che indossa la muta da quando aveva 13 anni e che ama nuotare in mezzo agli squali, ha infatti vinto un bando della fondazione internazionale Project Aware, che sviluppa progetti per la salvaguardia degli ecosistemi marini, con un inedito corso di biologia marina dal titolo «Oceani bene comune», che ha deciso di presentare gratuitamente alle scuole di Cologno.

«L’Italia è un paese circondato dal mare, non possiamo essere indifferenti ai problemi che lo affliggono — spiega lui —. Così ho scritto all’amministrazione colognese perché mi aiutasse a sponsorizzare il mio progetto e a sensibilizzare la popolazione». Il kit di lezioni ha ricevuto l’imprimatur degli assessorati alla Cultura, all’Istruzione e all’Ambiente, impegnati ora nella messa a punto con gli uffici tecnici il calendario degli incontri, che dovrebbero svolgersi entro Natale.

Gianluca non è nuovo a ruoli dietro la cattedra: spesso organizza corsi nei negozi di subacquea o presso associazioni del terzo settore. L’anno scorso ha tenuto sporadiche lezioni a Milano, che gli sono valse il finanziamento, ma quest’anno il progetto è ambizioso: trasformare i ragazzi della città capofila per la difesa dell’acqua pubblica in paladini del mare. La sua formula alla lavagna è un mix tra Piero Angela e National Geographic, una miniera di informazioni di ecologia, geografia, biologia ed economia marine che Gianluca, nella vita di tutti i giorni responsabile di un’azienda che commercia macchine per bar, snocciola senza esitazioni. Il punto forte della lezione sono le istantanee e i video confezionati direttamente da lui, fotografo subacqueo professionista, che catturano subito i ragazzi.

Tartarughe marine, pesci pagliaccio, anemoni, murene e soprattutto tanti, tantissimi squali. «Mai averne paura. Sono animali affascinanti e hanno molto più paura di noi di quanto noi di loro». Ma alla fine del corso, cosa cambia? «Si fa più attenzione a quelle cattive abitudini che ammalano il mare, come buttare torsoli di mela o bucce di frutta in acqua pensando che sono naturali e perciò non sporcano. Non è così».

E ancora: nelle scuole lascia a bocca aperta persino prof e bidelli la storia del pangasio, un grasso pesce di fiume che viene pescato nel Sud-Est asiatico, tagliato e surgelato in poche ore e spacciato sui mercati occidentali come filetto di cernia. Il prezzo, decisamente abbordabile, attira molte famiglie, persino le mense delle scuole, «che dopo il mio passaggio, lo depennano dal menù».