Senago, 11 agosto 2011 - Accerchiata da grandi campi fotovoltaici. Dopo il previsto arrivo delle due vasche di laminazione che raccoglieranno le acque putride del fiume Seveso, Senago rischia di ricoprire parte delle sue aree verdi e di quelle di altri comuni confinanti, di pannelli solari. Immense superfici sono già state occupate, altre lo saranno tra poco tempo e forse altre ancora arriveranno. Il tutto, nonostante il parere negativo che il comune, prima del commissariamento, aveva espresso alla Provincia di Milano. La prima megacentrale fotovoltaica è stata realizzata in via Lombardia, un’area che era verde in territorio di Bollate, ma ai confini con Senago.

La struttura è stata ultimata da alcuni mesi, ma per il momento non è ancora attiva. Nel mese di febbraio di quest’anno, la Provincia, anche su parere contrario del Comune di Senago. aveva negato l’autorizzazione di un grande campo di pannelli solari nelle aree verdi di proprietà della società Alpina Costruzioni previsto nel parco delle Groane lungo il torrente Pudiga.

L’impianto previsto in via De Gasperi nella zona sud della Provinciale 119, si sarebbe dovuto espandere per una superficie superiore ai 100 mila metri quadrati ed era composto da 14.670 pannelli fotovoltaici che avrebbero potuto produrre una potenza di picco di 3.447 Kw pari a 3,5 MegaWatt. Gli amministratori senaghesi si opposero per evitare uno «scempio paesaggistico».

Ma questa non è l’unica pratica relativa a grandi centrali fotovoltaiche che interessano la città. Infatti nel febbraio scorso è stata presentata un’altra richiesta per poter realizzare un nuovo impianto a sud del canale scolmatore, nelle aree a verde a nord del crash test, estese per circa mezzo chilometro quadrato. L’iter è tuttora aperto. Il primo giugno scorso, la Provincia di Milano aveva concesso l’autorizzazione per una megacentrale tra Senago e Paderno.

Questo nonostante il no secco delle due amministrazioni comunali preoccupate per l’impatto ambientale dato dalla realizzazione di questi grandi impianti che, pur producendo energia elettrica da fonti rinnovabili, sono strutture molto estese che eliminano aree a verde presenti sul territorio. «Questa dei campi fotovoltaici è una nuova modalità di valorizzare le aree a scopi edificatori, in un momento dove il mercato edilizio delle case è statico e non veicola più i valori economici di qualche anno fa - afferma un tecnico comunale - Queste realizzazioni sono favorite da forti incentivi fiscali e non pagano gli oneri di urbanizzazione. Alcuni imprenditori hanno così trovato il modo di valorizzare vaste aree che non hanno vocazione edificatoria prevista nei piani regolatori».