Sesto San Giovanni, 29 luglio 2011 - Il sindaco sestese Giorgio Oldrini, ha deciso di querelare Maurizio Gasparri, Il capogruppo del pdl al Senato questa mattina nella dichiarazione di voto sul processo lungo, ha parlato di un regime a Sesto dove ‘’di padre in figlio i sindaci alimentano un sistema di illegalità’’. Giorgio Oldrini è figlio di Abramo Oldrini che fu primo cittadino di Sesto dal 1946, poco dopo essere tornato da un campo di concentramento, alla sua morte nel 1962.

"Della mia onorabilità politica e personale - ha spiegato Oldrini - sono pronto a rispondere davanti a chiunque. Ma che al Senato, per coprire una legge vergognosa, si permetta di insultare la memoria di un uomo che ha amministrato la città per anni, ricordato da amici e avversari come persona straordinariamente proba e appassionata alla sua città, è una vergogna che definisce bene chi ha parlato oggi e che ci fa capire a che punto di barbarie si sia ormai arrivati in questo Paese’’.

Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, non ha tardato a commentare la decisione di Oldrini di querelarlo: ''Leggo le offese che mi rivolge un tale Oldrini, il cui nome non ho fatto al Senato, e che dimostra di avere una gran coda di paglia''. "In ogni caso - rincara Gasparri - penso tutto il male possibile del sistema di potere che la sinistra ha imposto alla citta' di Sesto San Giovanni, che ne e' la prima vittima, e
rivendico la liberta' di poter esprimere le mie idee in Senato. Considero il ridicolo annuncio di querela da parte di Oldrini un vano tentativo di intimidazione, sia perche' non temo i suoi annunci, sia perche' un parlamentare e' libero, e a maggior ragione un capogruppo in dichiarazioni di voto, di esprimere le proprie opinioni in Aula''.

A difendere l'ex Stalingrado d'Italia scende in campoFiorenza Bassoli, senatrice del Pd ed ex sindaco di Sesto dal 1985 al '94.  "Per salvare la sua maggioranza dalla vergogna dell'ennesimo voto di fiducia, Gasparri ha
menato fendenti a destra e a manca nel suo intervento di oggi in Aula". "Ha insultato anche la citta' di Sesto San Giovanni - ha proseguito la senatrice - medaglia d'oro al valor militare per il contributo dato alla Resistenza. Una citta' che ha affrontato con grande dignita' ed equilibrio una dismissione industriale epocale che ha voluto dire la perdita di oltre 20mila posti di lavoro nelle grandi fabbriche. Una citta' i cui sindaci di sinistra hanno evitato che
diventasse una periferia degradata e l'hanno trasformata in una realtà moderna. Quindi quando Gasparri parla
di regime ha davanti agli occhi quello che per molti decenni e' stato rappresentato dalla sua fede politica".

Per questo la Bassoli ha scritto al presidente del Senato Renato Schifani: "Le chiedo, presidente Schifani, di
poter intervenire in Aula a inizio seduta lunedi' prossimo, 1° agosto. Non intendo parlare per fatto personale, ne' intendo negare al senatore Gasparri la liberta' di esprimere giudizi politici. Voglio solo che chieda scusa alla mia citta' e alle persone che l'hanno guidata, alcuni dei quali sono morti, e non possono piu' difendersi"