Bresso, 19 giugno 2011 - «L’acqua di Bresso è ottima e potabilissima»: con queste parole, il professor Edoardo Bai, uno dei responsabili del Comitato scientifico di Legambiente, cancella ogni dubbio sulla bontà dell’acqua che sgorga dai rubinetti della città del Parco Nord. Quindi, nelle falde cittadine non c’è traccia di cromo come, invece, evidenziava un comunicato della stessa Legambiente solo 2 giorni fa. Tutte le famiglie del piccolo territorio municipale possono così tirare un sospiro di sollievo.

Le buone notizie sulla potabilità dell’acqua riguardano anche il vasto territorio del Nord Milano: «Tranquillizziamo anche la popolazione che vive in questa zona della Lombardia — continua il professor Bai —. Nella città di Milano e nei Comuni a Nord della metropoli l’acqua mantiene tutte le sue caratteristiche di potabilità: può essere, senza dubbio, consumata con assoluta certezza. Però, d’altro canto, in questa zona ci sono ancora molte aree industrializzate non più attive. Spesso in questi settori dismessi del territorio si creano pozzi inquinanti che vanno sigillati e chiusi, per evitare che le sostanze prodotte raggiungano le falde sotterranee, da cui arriva l’acqua che beviamo tutti i giorni».

L'invito, rivolto alle amministrazioni locali, è quello di monitorare le varie situazioni considerate a rischio e di intervenire con programmi efficaci che vadano a pulire le stesse falde; infatti, resta valido l’allarme lanciato dalla stessa Legambiente durante l’ultimo convegno «Vizi e virtù delle acque per il consumo umano»: «Legambiente vuole e propone una politica lungimirante a tutela delle risorse idriche — prosegue Edoardo Bai —. Deve essere limitato l’uso delle sostanze azotate nei campi agricoli; le zone industriali inquinate devono essere isolate e bonificate. Nei comparti urbani, poi, le reti fognarie devono essere valutate e sistemate».

I controlli del report di Legambiente, presentato a questo convegno, hanno così evidenziato tracce di nitrati a Saronno, di cromo a Brescia e a Treviglio, e di arsenico nelle Province di Mantova, di Sondrio e di Varese.
A tranquillizzare i concittadini sull’assenza di cromo nelle falde bressesi, ci ha pensato anche lo stesso sindaco Fortunato Zinni, con un breve comunicato sul sito internet municipale; nella serata di venerdì il Comune di Bresso aveva fatto scattare tutte le procedure del caso.

«Voglio precisare che, dopo aver effettuato le opportune verifiche, mi sono messo in contatto con uno dei responsabili del Comitato scientifico di Legambiente – conclude Zinni – Il professor Edoardo Bai ha chiarito che si è trattato di un banale refuso quanto scritto nel comunicato circolato: la città interessata dalla presenza di cromo è Brescia e non Bresso. D’altra parte, noi chiediamo controlli continui agli enti preposti; proprio Asl Lombardia ci ha confermato la potabilità della nostra acqua in una lettera giunta in municipio solo poche ore fa. C’è, dunque, la certificazione che si può bere senza paura l’acqua che esce dai nostri rubinetti».