Cinisello Balsamo, 13 maggio 2011 - Sguardi fissi nel vuoto, volti frastornati dopo una lunga notte di viaggio dal campo di Manduria, in Puglia, fino a Milano. Sono arrivati a Cinisello a bordo di un piccolo pullman e sono stati subito portati all’hotel York i dieci profughi africani che provvisoriamente saranno accolti a Cinisello Balsamo.

Come concordato con la Protezione civile, da ieri mattina anche Cinisello ha attivato la sua collaborazione nell’accoglienza dei profughi provenienti dall’Africa. Si tratta di dieci uomini, tutti giovanissimi e tutti originari di Paesi centro africani. Dalle prime informazioni sarebbero arrivati a Lampedusa dalla Libia, dove forse si erano trasferiti per lavorare prima della guerra. Il loro status di accoglienza non è stato ancora definito. Si tratta di profughi, ma per alcuni di loro potrebbero esserci le prerogative per il diritto all’asilo politico.

Un primo intervento che, come è stato spiegato dall’assessore ai Servizi sociali Siria Trezzi, ha una durata di 10 o 15 giorni e che viene completamente pagato dal dipartimento nazionale della Protezione civile.

«Al Comune è stato chiesto di identificare una struttura adeguata per l’accoglienza e di supportare queste persone per tutte le necessità durante il soggiorno — spiega Trezzi — Tuttavia i costi sono a carico del dipartimento. Il Comune si è fatto carico di dargli assistenza quotidiana e di mettere a disposizione mediatori linguistici per farli sentire un po’ meno soli».

Un intervento a scadenza, dunque, che però sembra fare da apripista a un impegno diretto del Comune che potrebbe cominciare già nei prossimi giorni.

«Questo tipo di assistenza è transitoria, in quanto nei prossimi giorni si terrà un tavolo provinciale dove si determineranno i criteri e le modalità per dare un’assistenza di più lungo periodo — spiega ancora l’assessore — È chiaro che saremo chiamati come Comune a un impegno umanitario continuativo, che però sarà attivato con un percorso di accoglienza accurato e ben definito nelle regole e nelle dimensioni».

Di fatto il Comune si preparerebbe a dare ospitalità in modo continuativo a un gruppo di 5 o 6 profughi che però dovranno avere uno status definito di rifugiati politici o di profughi provenienti da zone di guerra. Persone sulle quali l’amministrazione comunale intende investire con un impegno di inserimento e integrazione.
Non sono ancora state definite le modalità, anche se è chiaro che il Comune non potrà offrire alloggio in un albergo così come sta avvenendo in questi giorni.

Si sta invece valutando la possibilità di utilizzare la struttura di seconda accoglienza Papa Giovanni Paolo II di via Brodolini. Dal primo giugno il centro sarà affidato in gestione alla cooperativa La Cordata, che già opera nel quartiere Barona a Milano. I circa 40 posti a disposizione nella struttura saranno trasformati in abitazioni temporanee per studenti, lavoratori, famiglie in difficoltà e anche per stranieri. A questo proposito, i profughi che verranno assegnati a Cinisello potrebbero essere ospitati e assistiti proprio nel centro di via Brodolini.