Sesto San Giovanni, 27 aprile 2011 - Dal verde all’oro blu. La campagna dell’amministrazione «BeneComune» si allarga al tesoro pubblico per eccellenza: l’acqua. Negozi, scuole o semplici cittadini: l’articolato programma messo in piedi dall’amministrazione comunale si rivolge a tutti.

L’idea nasce da una proposta del Comitato italiano Contratto mondiale sull’acqua e vede il coinvolgimento di Acra Accesso, Acea, Cap Holding, del dipartimento Griss dell’Università Bicocca e il sostegno di Fondazione Cariplo.

«Bisogna recuperare il rapporto tra i cittadini e l’acqua — commenta Rosario Lembro, presidente Comitato —. Abbiamo iniziato con il mondo della scuola e ora miriamo a coinvolgere la cittadinanza, attraverso la Casa dell’acqua e gli orti. L’acqua è uno strumento e una possibilità per dialogare con altre persone e costruire un progetto di città più sostenibile e partecipata».

Concorso artistico per i cittadini, laboratori nelle scuole, saranno anche studiati e analizzati gli stili di vita dei sestesi: quanta e quale acqua si beve, quante bottiglie di plastica vengono buttate ogni settimana, a quanto ammonta la bolletta.

Il Comune ha già somministrato un lungo questionario nei condomini di tre quartieri. «Insieme agli amministratori facciamo promozione e acquisiamo informazioni utili — spiega l’assessore all’Ambiente Lella Brambilla —. È difficile cambiare gli stili di vita, ma dobbiamo tornare a semplici gesti: aprire un rubinetto anziché mettere le bottiglie d’acqua nel cestello». Attività saranno promosse anche presso la fontanella dell’acqua frizzante a SpazioArte.

L’ultima tappa della campagna presso ristoranti, bar e locali di Sesto. Si intitola «Imbrocchiamola» la proposta del Comune, che chiede agli esercenti di portare a tavola l’acqua del rubinetto in brocca, anziché quella in bottiglia.

«L’acqua di rete è buona, sicura e garantita. La controlliamo ogni due settimane. I sondaggi purtroppo ci dicono che ancora molti cittadini non si fidano — racconta Alessandro Ramazzotti, presidente di Cap Holding —. Questo è un bene comune, ma anche un bene scontato, che si usa con disattenzione. Da anni lavoriamo con le scuole: daremo mille euro di assegno agli istituti che vinceranno i nostri concorsi, per finanziare l’attività didattica sul tema».