Tari, a Cologno Monzese calcoli sbagliati nel 2014

Pagati 466mila euro in più del dovuto. Saranno decurtati quest’anno

I soldi non saranno rimborsati, ma tolti dalle previsioni di quest'anno sulle tasse

I soldi non saranno rimborsati, ma tolti dalle previsioni di quest'anno sulle tasse

Cologno Monzese (Milano), 5 agosto 2015 - La buona notizia è che le aliquote della Tasi e della Tari resteranno invariate. Quella cattiva è che nel 2014 i cittadini di Cologno hanno pagato mezzo milione in più del dovuto per la tassa sui rifiuti. Per mesi, lo scorso anno, lo aveva denunciato invano Ilde Facchi, la dipendente comunale che ha fatto esplodere il filone cittadino dell’inchiesta giudiziaria Clean City. Oggi la conferma la dà il bilancio di previsione, presentato dalla nuova amministrazione dopo 40 giorni di analisi dei numeri. È successo che, per un errore nel piano finanziario di previsione, i contribuenti hanno sborsato 466.299,59 euro in più. In sostanza, erano state gonfiate le ipotesi di entrata. Per andare a correzione, l’importo sarà detratto quest’anno dal costo complessivo della Tari.

"L’importo è stato decurtato dalle entrate previste per il tributo, determinando nel piano finanziario 2015 l’incasso di 7.101.699,44 euro – annuncia l’assessore al Bilancio Gianfranca Tesauro -. Di contro per questo bilancio sono state stimate quote inesigibili pari a 480mila euro". Pari e patta insomma, il calcolo ha determinto un costo previsionale per la gestione dei rifiuti solidi urbani di 7.617.999,03 euro.

"La legge prevede che la richiesta di esborso sia pari a quanto speso per l’esercizio – spiega l’assessore all’Ambiente Giuseppe Di Bari -. Avremmo voluto restituire ai cittadini i 466mila euro, ma non ci è consentito perché la cifra è già stata impegnata per altro". In sintesi, la passata amministrazione non solo ha fatto male i calcoli, tassando oltre il consentito, ma ha anche incassato e già vincolato i fondi. E non solo quelli. Perché a luglio erano già stati spesi 22 milioni anziché 18: quattro in più rispetto alla spesa concessa in 12esimi.

"Le spese imputate a bilancio, determinate e quantificate dai singoli dirigenti, risultano gestite in maniera non completamente consona alla legge – ammette Tesauro -. Infatti, al mese di luglio molti dei costi relativi a servizi o acquisti dell’ente risultano già impegnate se non interamente spese. Abbiamo riscontrato solo il 19% di spesa residua, contravvenendo alla regola della spendibilità in dodicesimi e impedendo a questa amministrazione di fare delle scelte".

Ed è a questo punto che si è fatto sentire Salvatore Capodici (coalizione liste civiche) con un lungo j’accuse mal digerito dalla dottoressa Roberta Pazzi, direttore del settore Economico Finanziario, che si è alzata abbandonando la seduta di consiglio dedicata alla presentazione dei documenti e alle domande dei consiglieri. "Gli errori materiali sono responsabilità degli uffici e non dei politici – denuncia Capodici -. Così come tutta la parte tecnica e il mancato controllo di gestione. I dirigenti che hanno redatto quei conti sono gli stessi che hanno chiuso questo bilancio».