Prolungamento del metrò: doccia fredda per Cinisello

Fondi destinati ad altre opere. Scoppia la polemica

A rischio i 790 milioni di euro promessi per il 2017 in vista dei lavori alla linea 5

A rischio i 790 milioni di euro promessi per il 2017 in vista dei lavori alla linea 5

Cinisello Balsamo (Milano), 16 aprile 2015 - E' durata solamente 48 ore la soddisfazione per la notizia del prolungamento della linea M5 da Bignami a Monza, passando per Cinisello Balsamo. Consultando le liste del Def, il Documento Economico Finanziario votato dal Governo venerdì 10 aprile, si è scoperta una inquietante realtà: quei fondi, pur essendo stati inseriti nella lista delle opere pubbliche con l’indicazione precisa di "finanziamento per la tratta Monza-Metropolitana 5", si riferirebbero alla copertura dei costi già sostenuti per il completamento della M5 fino a San Siro a Milano. Il solito giochino delle tre carte, creato dalla burocrazia, che dice una cosa, ma in realtà ne intende un’altra. Quei 790 milioni di euro promessi per il 2017 sarebbero dunque già spesi, in tutt’altra direzione. Lo hanno scoperto i sindaci di Monza e Cinisello Balsamo, Roberto Scanagatti e Siria Trezzi, consultando gli allegati del Def. Una doccia fredda sia per i comitati di cittadini che avevano creduto a questa opportunità sia per l’onorevole Daniela Gasparini che aveva festeggiato, forse frettolosamente, avendo avuto indicazioni confortanti dalla dirigenza del Ministero delle Infrastrutture. Proprio al ministro Graziano Delrio si è rivolta l’onorevole Gasparini con una lettera di protesta: "Sono circolati dubbi - scrive la Gasparini - quando leggendo il testo del Def e consultandomi con alcuni dirigenti della Metropolitana Milanese è emersa la preoccupazione che quanto scritto nel documento non fosse ciò che era apparso a tutti noi e alle strutture tecniche. Infatti sembrerebbe che nel Def siano previste risorse solo per la tratta in costruzione fino a San Siro, pur avendo scritto Monza. I sindaci di Monza e Cinisello avevano invitato alla cautela fin dal primo giorno. Nonostante le rassicurazioni che giungevano dal Ministero delle Infrastrutture, era chiaro che ci sarebbero state molte pressioni da vincere per poter portare a casa il finanziamento nel 2017. Certo, forse nemmeno loro immaginavano che il documento economico del Governo relativo al 2017 prevedeva finanziamenti con una dicitura ambigua e per altro per fondi già di fatto spesi".

"Continueremo a impegnarci sul progetto - dicono Scanagatti e Trezzi -, già da tempo previsto nei nostri strumenti urbanistici, e ribadiamo il nostro forte interesse per il prolungamento della M5 da Bignami, dove è attualmente attestata l’infrastruttura, fino a Bettola, prossimo capolinea anche della M1, snodo fondamentale per uno sviluppo del sistema metropolitano nel territorio di Monza che dovrà collegare importanti sedi di funzioni istituzionali, sanitarie e storiche-ambientali di importanza regionale e nazionale". I due sindaci si stanno adoperando per chiedere un appuntamento al ministro Delrio, mentre l’onorevole Gasparini ha chiesto al ministro una risposta su quel finanziamento che possa scongiurare una pessima figura verso i cittadini del Nord Milano e della Brianza.