Licenziamenti alla "Call&Call" di Cinisello, il caso in Parlamento

Interrogazione del M5S: questi sono gli effetti del Jobs act

Un manifesto di protesta dei lavoratori davanti alla sede

Un manifesto di protesta dei lavoratori davanti alla sede

Cinisello Balsamo (Milano), 27 aprile 2015 - Il caso dei 186 lavoratori della Call&Call che rischiano il licenziamento collettivo raccoglie la solidarietà del Movimento 5 Stelle e arriva fino a Roma. "Call&Call, societa' di call center, licenzia 186 dipendenti della sede di Cinisello  per assumerne altri nelle agenzie di Roma e della Calabria, sempre di sua proprietà. Ecco i primi effetti del Jobs act, la tanto attesa riforma epocale del lavoro voluta dalla sconcertante coppia Renzi e Poletti",  denuncia  il deputato M5S  Davide Tripiedi, nel depositare  un'interrogazione sul tema dove "chiedo di poter salvare 186 persone licenziate e alla coppia dei disastri senza fine, renzi e Poletti, se non ritengano necessario modificare, tutelando i lavoratori, questa disatrosa legge che rappresenta la morte dei loro diritti".

Tripiedi lancia una scudisciata al Job act che  "permette di poter licenziare e sbattere in mezzo alla strada esseri umani a discrezione del datore di lavoro che può poi assumere nuovi lavoratori e godere degli sgravi fiscali. 8.060 euro all'anno per tre anni a nuova assunzione".