Traffico di droga, quattro arresti a Cinisello

Ordinanze di custodia cautelare per un gruppetto di pusher che gestiva il mercato del "fumo" nel Milanese nel cartello delle organizzazioni criminali

L'organigramma dello spaccio secondo i militari

L'organigramma dello spaccio secondo i militari

Cinisello Balsamo (Milano) -  Anche Cinisello fra le piazze della droga gestite dalla 'ndrangheta smantellate  dai carabinieri nella maxi operazione "Connection". Custodia cautelare in carcere e ai domiciliari per i quattro gestori del "cantone milanese" al soldo del figlio di Antonino Pio, il 70 enne ritenuto capo della "Locale" di Desio e condannato a 16 anni di carcere per il processo Infinito, di Laura Ponzoni, sorella dell'ex assessore regionale Massimo già condannato per bancarotta, e di suo cognato Argentino Cocozza, uomo-chiave nella gestione del traffico.

All'alba sono finiti in manette Christian Biscotti (domiciliari), Matteo De Cillis, Daniele Miccoli (domiciliari) e Alberto Talarico, pizzicati con ingenti quantità di hascisc, gestivano il mercato cittadino, soprattutto giovanile, col placet dei boss. Partite da 5mila euro di fumo quelle che li riguardano, inserite nel giro scoperto dopo tre anni di indagini, cominciate nel 2013 da una piccola "raffineria" di cocaina a Usmate Velate (MB) allestita in un deposito di bibite.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, le investigazioni sono state poi ricondotte, a seguito di importanti convergenze, in un unico filone che ha consentito di documentare l'esistenza di due sodalizi criminali, fortemente radicati sul territorio e legati fra loro. Al gruppo facevano capo i quattro pusher di Cinisello, che avevano il permesso di spingersi fino a Muggiò in Brianza. Più di 800 gli spacciatori fermati, oltre 2mila chili di droga sequestrata, nonché un arsenale fra mitragliatori, fucili e pistole. Il controllo del mercato era garantito dalle intimidazioni.