Cinisello, la protesta per il cantiere A4: "Assediati dalle auto in divieto e dai topi"

A Cinisello la protesta per il cantiere d'ampliamento dell'A4

Il parcheggio chiuso

Il parcheggio chiuso

Cinisello Balsamo (Milano), 30 giugno 2016 - Il cantiere per l’ampliamento del tratto cinisellese dell’A4 è aperto da pochi giorni, ma già cominciano i problemi per i residenti che affacciano sul tracciato. Dall’altra mattina gli abitanti di via Matteotti e via Caldara, a ridosso della Crocetta, sono stati privati di un parcheggio di circa cento posti. L’unica area di sosta esistente nella zona è stata trasformata in magazzino per il cantiere dell’autostrada. Il Comune ha preferito assegnare quell’area piuttosto che una porzione dell’Ovocoltura, oggi in disuso.

«Abbiamo sofferto per quattro anni il cantiere per la Statale 36, ora ci ritroviamo imprigionati da quello per l’autostrada, ma nessuno ci assiste e ci dà aiuto – attaccano i residenti, che lamentano l’assenza delle istituzioni – Avevamo chiesto al Comune di poter utilizzare parte dell’Ovocoltura, oggi in disuso, ma le promesse non sono state finora mantenute».

Problemi di sosta ma anche di vivibilità nel quartiere così distante dal resto della città e che fatica da sempre a trovare il suo equilibrio. «Stanno eseguendo lavori di spostamento delle fognature, liberando centinaia di topi che vanno in giro per il quartiere – racconta Doriana Prando, parrucchiera in via Matteotti – Ci sentiamo completamente abbandonati». Ieri mattina Ivano Beretta, che risiede in una villa in via Caldara, ha chiesto l’intervento della Polizia locale perché l’accesso alla sua casa è perennemente impedito dalle auto parcheggiate in divieto di sosta.

Alla protesta si è unito anche Giuseppe Stancanelli, coordinatore della lista civica Cittadini Insieme: «Lavoro con un camion ma la mattina perdo sempre più di un’ora per uscire perché la via Caldara è invasa dalle auto in sosta. Ho persino accettato di pagare al Comune l’occupazione del suolo pubblico per un tratto del ciglio della strada in modo da garantirmi una via di accesso e uscita dal garage, ma non serve a nulla. Onestamente credo sia difficile sopportare tre anni di disagi come quelli che stiamo vivendo in questi giorni».