Caritas Salesiani, trenta candeline a Sesto

Dall’ambulatorio al sostegno economico: nessuno resta solo

Volontari Caritas al lavoro

Volontari Caritas al lavoro

Sesto San Giovanni (Milano), 11 aprile 2015 - Nel 1985 un gruppo guidato da Giovanni de Nicolò iniziò a incontrarsi nella chiesa di viale Matteotti per dedicare del tempo alle persone che ne avevano bisogno. Venne sottoscritto un "patto con la comunità" e nacque la Caritas Salesiani. Oggi l’associazione ha raggiunto il traguardo dei 30 anni. Domani si terrà il clou delle celebrazioni con la messa alla chiesa Maria Ausiliatrice alle 15, accompagnata dal Coro Rondinella, e seguita alle 16 da una merenda condivisa nello spazio dell’ex centro familiare. "Oggi come allora il motto è lo stesso: nessuno deve uscire più povero di come è entrato. Significa che, per quello che possiamo, dobbiamo riuscire a dare risposte e aiutare chi si rivolge al centro", spiega Laura Amadini, da un anno presidente dell’associazione.

In tre decenni i volontari sono riusciti a garantire una moltitudine di servizi che raggiungono migliaia di utenti. Solo lo scorso anno 1.914 persone hanno usufruito di un totale di 13.244 prestazioni: 1.277 donne (età media 48 anni) e 637 uomini (età media 47 anni). Ben 1.097 i nuovi utenti, di cui 765 stranieri.

"La popolazione continua a invecchiare, quindi i bisogni aumentano. Tuttavia, al primo posto continua a esserci la solitudine – sottolinea Zita Berto, vicepresidente tra i soci fondatori -. Quando abbiamo iniziato, volevamo portare sollievo e compagnia alle persone sole. Ancora adesso solitudine e abbandono di anziani e persone fragili sono il segmento su cui intervenire". Solo nel 2014 il centro di viale Matteotti 415 ha prestato ascolto e orientamento sociale a 1.622 persone ed erogato 442 visite all’ambulatorio medico e 1.687 prestazioni a quello infermieristico. E proprio grazie all’ambulatorio è cominciata l’avventura di Laura Amadini 13 anni fa. "Avevo una sciatalgia e avevo bisogno di un’iniezione. Così, sono entrata in Caritas e non sono più uscita. Ho iniziato con qualche giorno di volontariato fino allo scorso anno, quando sono stata eletta presidente. Nella mia vita ho ricevuto tanto e penso sia giusto dare indietro alla comunità qualcosa".

In un anno sono stati distribuiti 1.496 pacchi viveri e 195mila euro con il Fondo lavoro. "La presa in carico degli utenti è totale con progetti mirati a renderli autonomi: l’aiuto non è un vitalizio".

Infine, 177 stranieri hanno frequentato la scuola di italiano, soprattutto arabi, e sono stati effettuati 6.869 viaggi. "È uno dei servizi più richiesti, per questo cerchiamo nuovi volontari".