Stipendi non pagati, il cantiere del metrò si blocca ancora

Sesto, mercoledì mattina lo sciopero degli operai di Laura Lana

Cantiere della metropolitana, i tecnici hanno deciso di incrociare le braccia

Cantiere della metropolitana, i tecnici hanno deciso di incrociare le braccia

Sesto San Giovanni, 26 febbraio 2015 - Dopo neanche due settimane gli operai del cantiere della metropolitana tornano a incrociare le braccia. Come già successo il 12 febbraio, ieri mattina le gru hanno smesso di lavorare: i sette dipendenti di Acmar e i compagni delle due ditte in subappalto hanno scioperato a causa del ritardo degli stipendi. A non essere ancora stata erogata sarebbe la mensilità di gennaio.

La cooperativa romagnola, 450 persone, ha difficoltà di liquidità: già in passato aveva annunciato che avrebbe mantenuto la sfasatura degli stipendi, erogando le spettanze il mese successivo a quello in cui sono state maturate. Metropolitana Milanese, la stazione appaltante dell’opera, ha già emesso un ordine di servizio all’azienda, in cui pone la data del 6 marzo come termine per mettersi in pari con i lavori non eseguiti. «L’appaltatore negli ultimi giorni non ha garantito la presenza in cantiere del personale per le lavorazioni previste» scrive MM in una nota. Per questo l’ingiunzione «di riprendere i lavori tempestivamente» e il sollecito «al pagamento degli emolumenti». Nel caso questo non dovesse portare a risultati, la richiesta dei Comuni di Sesto e Cinisello a MM è farsi carico direttamente degli stipendi dei lavoratori, rivalendosi poi sull’azienda appaltatrice. Intanto, ci si riaggiorna al prossimo 9 marzo per verificare l’effettiva realizzazione di quanto previsto, fare il punto sul rispetto del cronoprogramma e decidere i passaggi da compiere per arrivare al termine di un’opera pubblica strategica per la Città Metropolitana e la cui fine era stata fissata per il 15 marzo di quest’anno, in tempo per Expo. Non sarà così. E i municipi temono che ci possa essere un altro ritardo, dopo gli 8 mesi di stop accumulati a causa della liquidazione di Coestra, la precedente ditta capofila che si era aggiudicata l’appalto.

Già lo scorso 12 febbario lo sciopero era rientrato solo grazie a una seconda intermediazione di MM, che aveva permesso agli operai di ricevere il giorno stesso gli stipendi. L’auspicio ora è che non si vada avanti a singhiozzo per completare 1,9 chilometri di prolungamento della linea rossa, con la creazione delle nuove fermate a Restellone e Bettola. Oltre 205 milioni di euro di finanziamento pubblico, gli investimenti sono stati sostenuti da Regione, Provincia e i Comuni di Milano, Sesto e Monza. «Non è un bel biglietto da visita per la Città Metropolitana se ci vogliono 6 anni per arrivare a meno del 50% delle opere compiute - ammette il sindaco di Sesto Monica Chittò -. Questo ritardo, di cui non abbiamo responsabilità, significa un danno economico per le imprese e per la vivibilità che francamente non possiamo accettare». Sull’argomento è intervenuta anche Siria Trezzi, primo cittadino di Cinisello, presente ieri alla riunione convocata da MM per monitorare lo stato del cantiere. «Trovo poco comprensibile che un’opera pubblica, per cui le risorse stanziate ci sono, che crea lavoro in un momento di difficoltà, per cui le amministrazioni hanno fornito il supporto necessario, abbia tutti questi problemi ad andare avanti regolarmente».laura.lana@ilgiorno.net