Bresso, da fiore all’occhiello del Parco Nord a incubo: il lago finisce nel centro del mirino

Uomo annegato nonostante il divieto di balneazione. Polemica sui controlli

Tante le persone che hanno fatto il bagno (Foto Ezio Tilli)

Tante le persone che hanno fatto il bagno (Foto Ezio Tilli)

Bresso (Milano), 21 luglio 2015 - Il timore che qualcosa potesse accadere era nell’aria fin dal primo giorno in cui il lago del Parco Nord è stato aperto al pubblico a giugno. Nessuno però pensava che ci potesse scappare il morto. È accaduto domenica sera, al termine di una giornata rovente sotto tutti i punti di vista per un Parco Nord preso d’assalto. Soprattutto nelle aree intorno al nuovo lago che sorge accanto a via Ornato, al confine tra Bresso e Milano. La vittima è un mauriziano di 45 anni, finito sul fondo del lago profondo circa 4 metri, forse in seguito a un malore. Probabilmente ubriaco, si era immerso in acqua dinanzi agli amici e non è più riemerso. Lo hanno recuperato i sommozzatori dei vigili del fuoco. I soccorritori hanno provato a trasportarlo a Niguarda, ma è arrivato già morto in ospedale. Per il Parco Nord, questa disgrazia è choccante. Quell’opera che doveva essere il fiore all’occhiello del parco si è trasformata in un incubo. In molti sostengono che il rischio era evidente. Da settimane, questo lago è preso d’assalto da bagnanti di ogni età, nonostante i cartelli di divieto affissi lungo tutto il perimetro. Anche domenica sono state centinaia le persone a nuotare. Qualcuno accusa il parco di mancata sorveglianza. In realtà l’unica colpa può essere quella di non aver proceduto a una repressione puntuale di tutte le violazioni. Tradotto, in questi giorni di canicola estiva si sarebbe sfiorata una rivoluzione dei bagnanti multati.

Per il parco, questi mesi dovevano rappresentare una sorta di fase di transizione: era stato disposto un divieto precauzionale di balneazione, in attesa di verificare la qualità delle acque, ma soprattutto di capire se e come il Parco Nord sarà in grado di gestire uno specchio d’acqua che può essere insieme un presidio naturalistico, un luogo di aggregazione e un impianto sportivo. "Una tragedia che ci lascia basiti - ha commentato il presidente del Parco Nord Giuseppe Manni -. Purtroppo si tratta anche della dimostrazione di quanto le persone guardino poco alle regole. Da settimane ci scontriamo con violazioni di ogni tipo". Nelle prossime ore è attesa una riunione straordinaria del Parco nella quale dovranno essere assunte decisioni forti. Si andrà verso un divieto totale, accompagnato da un presidio delle Guardie Ecologiche che potrebbero avere il mandato di sanzionare i trasgressori. "Per capire se in futuro il lago sarà balneabile dobbiamo attendere che sia completata l’area del chiosco informativo. A quel punto chi gestirà il chiosco potrebbe avere il permesso di prevedere un presidio con personale di soccorso. Ma è tutto da studiare", conclude Manni, che già un mese fa si era espresso in favore di un uso ludico del lago solo in presenza di personale specializzato.