Bresso, caldaia costosissima e rotta. Il sindaco: "Voglio vederci chiaro"

La caldaia della scuola Patellani continua a far discutere. Ora è diventata un caso politico

Ugo Vecchiarelli, sindaco Bresso

Ugo Vecchiarelli, sindaco Bresso

Bresso (Milano), 31 marzo 2015 - La caldaia della scuola Patellani continua a far discutere. Prima guastata nel mese di gennaio, tanto da costringere tutti gli studenti a emigrare in altri istituti della città. Poi sostituita in febbraio dopo due soli anni di attività. E oggi è diventata un caso politico con sospetti di sprechi e di inefficienze.

Le accuse sono state lanciate nei giorni scorsi dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle che sembrano aver colpito nel segno, mostrando un nervo scoperto dell’amministrazione comunale su questa vicenda. Oggi a rispondere è il sindaco Ugo Vecchiarelli, che senza mezze parole dice: "Il primo a volerci vedere chiaro sono io".

Al sindaco non va giù che una caldaia costata 70mila euro si sia guastata irrimediabilmente in appena due anni. E poi svela un particolare della vicenda mai emerso prima d’ora: "Quando in febbraio abbiamo deciso di sostituire la caldaia per far rientrare i bambini nella loro scuola - racconta Vecchiarelli - abbiamo deciso di rimuovere quella più vecchia, non quella che si era guastata. Questo per poter eseguire con calma una perizia su quest’ultima e stabilire se il guasto è stato causato da un difetto di fabbrica o se invece si è trattato di un caso di cattiva installazione". Insomma, se c’è un responsabile, che paghi.

I grillini di Bresso, invece, faticano a digerire il fatto che il Comune abbia speso quasi 78mila euro per un impianto che oggi è stato ricomprato a poco più di 20mila euro. "Ci devono spiegare perché le cifre tra la caldaia acquistata nel 2012 e quella comprata nel 2015 sono così diverse", attacca Stefano Buffagni, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle.

Il sindaco Vecchiarelli tuttavia precisa: "Non conosco i motivi del sovrapprezzo, perché all’epoca non c’ero. Ma devo dire a onor del vero che la vecchia caldaia è del tipo a condensazione, mentre la nuova è tradizionale. Una scelta che abbiamo operato perché ci dicono che l’impianto è più robusto e dunque più affidabile". Oltre che, evidentemente, meno caro.