"No agli aerotaxi su Bresso": la campagna arriva in Parlamento

Interrogazione degli onorevoli Pd per mettere un freno alla liberalizzazione a uso commerciale dello scalo e per far rispettare l'intesa raggiunta nel 2007

L'aeroporto di Bresso

L'aeroporto di Bresso

Bresso (Milano), 30 giugno 2016 - "Niente aerotaxi all'aeroporto di Bresso": è stata presentata un'interrogazione parlamentare, a firma degli onorevoli   Pd Daniela Gasparini, Ezio Casati e Matteo Mauri,  che chiede al Ministro dei Trasporti, di intervenire per evitare che nel piccolo scalo bressese  possano atterrare e decollare aerotaxi, come prevederebbe una recente oridnanza Enac che prevede il passaggio di voli commerciali in città. "Negli ultimi anni - spiegano i deputati Pd   - le città del Nord Milano hanno cercato una convivenza tra la presenza dell'aeroporto di Bresso e l'intera area del Parco Nord, questa intesa venne raggiunta e sancita con la firma al protocollo d'intesa del 2007 in cui Ministero dei Trasporti, Regione Lombardia, Provincia di Milano, il Consorzio Parco Nord e i comuni di Bresso, Cinisello Balsamo e Milano si impegnavano a ad 'assicurare i necessari livelli di sicurezza dell'aeroporto strettamente connessi e funzionali al traffico attuale escludendo opere o interventi che' configurassero 'un potenziamento delle capacità di traffico'".

Un'intesa che dall'1 luglio   viene rimessa in discussione. "La convivenza della struttura aeroportuale di Bresso con un territorio così popolato e urbanizzato è strettamente legata ad un uso della pista coerente e sicuro. La sua collocazione - adiacente al centro abitato - comporterebbe gravi rischi per la popolazione. Senza dimenticare i problemi ambientali e acustici che un aumento del traffico aereo comporterebbe", rinadiscono gli onorevoli, che chiedono al ministro  "di far rispettare l'accordo del 2007 e di prevedere 'norme speciali' per l'aeroporto di Bresso. La prossima settimana incontreremo i vertici di Enac per comprendere quali soluzioni attuare".