Quasi 2mila auto rubate e rivendute a pezzi: in 34 nei guai

Il ritrovo della banda in un bar di Cinisello

I carabinieri hanno sgominato l'organizzazione

I carabinieri hanno sgominato l'organizzazione

Cinisello Balsamo (Milano), 9 maggio 2015 - Un servizio di rara efficienza, in attività 24 ore su 24. Ordinazioni la mattina, pezzi di ricambio pronti la sera. La squadra era composita: diverse le specializzazioni dei componenti, che si ritrovavano in un bar della città per redigere il programma della giornata e della settimana. 

È stata sgominata una banda criminale dalla stazione dei carabinieri di Cinisello e dalla Compagnia di Sesto. Furti d’auto, 1.800 solo in un anno, per rivenderne i pezzi sul mercato nero che viaggiavano occultati in camion frigoriferi. Tredici le ordinanze di custodia cautelare – 7 in carcere e 6 ai domiciliari più 4 obblighi di presenza e 17 indagati – chieste dal pm monzese Vincenzo Fiorillo e concesse dal gip Alfredo De Lillo. Tra gli arrestati anche due autodemolitori di fiducia della banda della provincia di Brescia.

Un lavoro chirurgico quello messo in piedi dal gruppo formato da italiani – a parte un marocchino – dai 37 ai 60 anni, tutti con una valanga di pesanti precedenti alle spalle. Dovranno rispondere dei reati di associazione a delinquere finalizzata al furto di autovetture, alla ricettazione e al riciclaggio di materiali. Le auto, che venivano rubate e smontate, erano più che altro Mercedes e Bmw ma anche utilitarie.

Almeno cinque colpi al giorno, i furti venivano eseguiti senza danneggiare le vetture con l’ausilio di passpartout e centraline elettroniche che neutralizzavano i sistemi antifurto. Seguiva poi il trasporto in due capannoni, a Limbiate e Lissone, dove venivano sezionate pezzo dopo da un meccanico marocchino. I pezzi venivano rivenduti ad autodemolitori compiacenti, nascosti in camion frigorifero che andavano a Monza, Como, Varese, Brescia e Bergamo. Le targhe e la scocca con il numero di telaio venivano distrutte in piccole parti e le carcasse custodite nel Bresciano.

L’indagine della stazione di Cinisello è partita a maggio 2014 dopo un’ondata anomala di furti d’auto in alcune zone della città. I carabinieri hanno identificato i ladri a partire dal furto di un’auto posteggiata nel parcheggio di un ristorante cinisellese, di cui avevano le immagini del sistema di video-sorveglianza. Da lì è partita l’inchiesta che ha portato a galla la banda che agiva su ordinazione.