"Sia Renzo Piano a spiegare in Consiglio perché ha abbandonato le ex Falck"

L'invito dei Giovani Sestesi: "L'archistar ci aiuti a scegliere". Intanto il Comune s'immerge nel dibattito

Paolo Vino, il segretario dei Giovani Sestesi

Paolo Vino, il segretario dei Giovani Sestesi

Sesto San Giovanni (Milano), 16 maggio 2016 - "Il progetto non tradisce le linee guida dettate da Renzo Piano", ribadisce il Comune a proposito del centro commerciale con shopping e divertimento che gli arabi vogliono portare sulle ex Falck. E così i Giovani Sestesi rilanciano: "Renzo Piano venga in Consiglio comunale e ci aiuti a scegliere il miglior futuro per Sesto". La lista civica chiederà ufficialmente, già oggi, al presidente del Consiglio comunale di invitare l'archistar a raccontare le ragioni dell'abbandono del piano di riqualificazione che porta la sua firma. "Chiederemo inoltre a tutte le forze politiche e sociali della città di sostenere la nostra proposta. C'è in atto nelle forze politiche che governano Sesto - accusa il segretario politico Paolo Vino - un tentativo di archiviare l'abbandono di Piano come una cosa irrilevante per la città. L'architetto ha elaborato un progetto di recupero delle aree ex Falck di altissimo valore, che ha ricevuto il plauso dell'ex presidente della Repubblica Napolitano al quale è stato presentato durante la sua visita alle aree. Con il progetto di Renzo Piano Sesto si è candidata all'Unesco per la tutela del suo patrimonio industriale".  

"Il Consiglio comunale che è l'unico titolare delle scelte urbanistiche della città ha diritto di conoscere quali sono le ragioni per cui l'estensore del progetto ritenga che lo si stia snaturando. Se sindaco e maggioranza si opporranno, allora sarà chiaro che vogliono mettere il bavaglio a un dibattito così importante e che hanno paura del confronto perché temono che Piano possa dimostrare che il suo progetto, con l'arrivo dei sauditi, è finito nel cestino. I Giovani Sestesi non vogliono perdere il contributo e il genio di Piano, al quale Sesto deve tantissimo. A lui chiediamo un ennesimo atto d'amore verso la nostra città: venga in Consiglio e ci aiuti a scegliere il miglior futuro per la comunità sestese".Anche il Comune ricorre a un comunicato per fare chiarezza dopo il dibattito esploso in città. Sulla Città della salute, "un progetto confermato nei termini già noti, sviluppato con una gara secondo le linee guida dettate da Piano. Bonifiche in corso, carattere d'eccellenza pubblica comne migliore garanzia per lo sviluppo e la qualità dell'area".

Quanto al Programma integrato d'intervento (PII), "il progetto di riqualificazione di tutte le ex Falck è coerente con il Pgt licenziato nel 2009. E' stato approvato dal Comune in una nuova versione funzionale ad accogliere le modifiche rese necessarie proprio per dare spazio alla Città della salute, senza però modificare qualità e attività insediabili, a sua volta con la firma di Piano. E detta le linee di tutto ciò che arriverà dopo, chiunque sia lo sviluppatore". Tra gli strumenti di cui si è dotata l'amministrazione comunale a garanzia della qualità delle trasformazioni, "il vincolo in base al quale le principali opere pubbliche devono essere precedute da un disegno generale a priori, capace di guidare la successiva progettazione; la destinazione di ingenti risorse alle attività di progettazione; il controllo della progettazione edilizia privata con momenti di verifica".

"Il parco e il verde - conclude il Comune - si confermano punto qualificante del progetto con oltre 600mila metri quadrati. L'insediamento commerciale si conferma pari al 10 per cento dell'edificabilità, la novità è invece nella collocazione, che l'allontana a oltre un chilometro dalla Città della salute. E trova il proprio baricentro nel T5, il grande edificio Concordia dell'acciaieria, che diventa monumento vivente alla storia industriale e operaia del Novecento". L'amministrazione del sindaco Monica Chittò precisa quindi che "non sarà un centro commerciale come siamo abituati a vederli, ma un insediamento diviso tra normali negozi e tanto spazio alla cultura, al cibo e al benessere".