Sesto San Giovanni (Milano), 19 giugno 2016 - "Lasciateci qui almeno fino a mercoledì: avremo tre camion per completare il trasloco". Tra uno scatolone e l'altro, Laura Boy lancia un appello per il rinvio dello sgombero dell'ex palazzo Alitalia, che sembrerebbe fissato per lunedì mattina. Il collettivo che due anni fa ha dato vita al residence sociale "Aldo dice 26x1" - Clochard alla riscossa, comitato Diritto alla casa e Unione inquilini di Milano - mercoledì 15 ha occupato un palazzo di dieci piani in zona Corvetto, a Milano, destinato a diventare uno studentato ma vuoto da anni per il fallimento della società che lo ha realizzato. E' lì che le famiglie sfrattate e i senza tetto, oltre a qualche studente, si stanno trasferendo. Un trasloco iniziato gradualmente, ma che negli ultimi due giorni è diventato frenetico, da quando cioè è apparso imminente lo sgombero. "Siamo presidiati giorno e notte dalla polizia - rimarca Laura Boy, anima del residence insieme a Wainer Molteni -. Andiamo via, ma abbiamo bisogno ancora di qualche giorno, tanto più che c'è una ragazza a letto con la febbre alta, ci sono ancora una dozzina di bambini e i nostri invalidi. Se arriveranno davvero lunedì a sgomberare, non troveranno il palazzo vuoto, come invece sarebbe aspettando due o tre giorni ancora: sarebbe un'assurdità".
ArchivioEx Alitalia, il collettivo chiede tempo: "Rinviate lo sgombero di qualche giorno"