Regione, stanziati 7 milioni per riqualificazione energetica

Approvata dalla Giunta regionale una delibera che destina 7 milioni di euro per la riqualificazione energetica di edifici pubblici di proprietà di piccoli Comuni sotto i mille abitanti, unioni di Comuni, Comuni derivanti da fusioni e comunità montane, circa 350 in tutta la Lombardia

Pannelli solari (Foto di repertorio Newpress)

Pannelli solari (Foto di repertorio Newpress)

Milano, 24 luglio 2015 - Approvata dalla Giunta regionale lombarda una delibera che destina 7 milioni di euro per la riqualificazione energetica di edifici pubblici di proprietà di piccoli Comuni sotto i mille abitanti, unioni di Comuni, Comuni derivanti da fusioni e comunità montane, circa 350 in tutta la Lombardia. La manovra, destinata agli enti locali, si inserisce nelle linee guida individuate dal Programma energetico ambientale regionale), che prevede investimenti per 225 milioni di euro complessivi entro la fine del 2020.

La spesa ammonta a 7 milioni di euro, che trovano copertura in diversi capitoli del Por Fers 2014-2020, che prevede misure specifiche per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio di proprietà degli enti Llcali. "Regione Lombardia ha deciso di destinare parte significativa delle risorsecomunitarie a sostegno di progetti orientati allo sviluppo sostenibile e al risparmio energetico negli edifici pubblici - spiega l'assessore Terzi -, considerato che la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio riveste un'importanza strategica, oltre che per ridurre le emissioni in atmosfera, anche per contenere i costi di funzionamento che gravano sui Comuni, migliorare la qualità urbana, rilanciare l'occupazione nel settore edile, sviluppare impianti e materiali innovativi".

"Allo stesso tempo - ammette l'esponente della Giunta Maroni - i Comuni molto piccoli, pur essendo esonerati dal rispetto del Patto di stabilità orizzontale, hanno grosse difficoltà ad avviare interventi per la riqualificazione del proprio patrimonio edilizio, a causa dell'esiguità delle proprie risorse finanziarie e strumentali". Il contributo sarà a fondo perduto fino al 90 per cento delle spese dell'intervento, iva inclusa, e fino a un massimo di 250mila euro per ciascun lavoro ammesso, erogabile in due rate.