Martedì 16 Aprile 2024

Scuola, ecco la 'rivoluzione' di Renzi: premieremo il merito, stop a supplentite

Dopo la presentazione - ieri - dei 'mille giorni' e la riunione con il ministro dell'Istruzione Giannini, oggi anticipa la rivoluzione-scuola, alla base del consiglio dei ministri di domani

Renzi in parlamento col ministro Stefania Giannini (Olycom)

Renzi in parlamento col ministro Stefania Giannini (Olycom)

Roma, 2 settembre 2014 - Renzi l'instancabile. Dopo la presentazione - ieri - dei 'mille giorni' e la riunione con il ministro Stefania Giannini, oggi anticipa la rivoluzione-scuola, alla base del consiglio dei ministri di domani.

PATTO EDUCATIVO -  "Noi non facciamo l'ennesima riforma della scuola. Noi proponiamo un nuovo patto educativo", scrive Matteo Renzi nella sua 'enews'. Il premier spiega che la riforma della scuola sarà presentata ufficialmente domani alle 10 sul sito passodopopasso.italia.it 

"L'Italia tra vent'anni - scrive il presidente del Consiglio matteo Renzi - non sarà come l'avranno fatta i decreti attuativi della ragioneria dello stato o le interviste dei ministri o gli editoriali dei professori. L'Italia sarà come l'avranno fatta le maestre elementari, gli insegnanti di scuola superiore, le famiglie che sono innanzitutto comunità educanti".

BASTA SUPPLENTITE - "Proporremo agli insegnanti di superare il meccanismo atroce del precariato permanente e della supplentite, ma chiederemo loro di accettare che gli scatti di carriera siano basati sul merito e non semplicemente sull'anzianità", aggiunge Renzi riferendosi alla riforma della scuola. 

PROPOSTE, NON DIKTAT - La riforma della scuola che verrà presentata ufficialmente domani "conterrà alcune idee nel merito per rendere la scuola sempre più strumento di crescita per il giovane cittadino. Ma anche strumento di crescita per il Paese. Si tratta di proposte, non di diktat prendere o lasciare". "Proporremo - aggiunge il presidente del Consiglio - agli insegnanti di superare il meccanismo atroce del precariato permanente e della supplentite, ma chiederemo loro di accettare che gli scatti di carriera siano basati sul merito e non semplicemente sull'anzianita': sarebbe, sarà, una svolta enorme".

FONDI E SPENDING - Renzi spiega che sulla scuola confluiranno "più soldi, ma facendo comunque tanta spending review: perché educare non è mai un costo, ma gli sprechi sono inaccettabili soprattutto nei settori chiave. Dal 15 settembre al 15 novembre ascolteremo tutti, a cominciare dagli studenti che sono per noi protagonisti, non spettatori. Nella legge di stabilità ci saranno le prime risorse e da gennaio gli atti normativi conseguenti. Nel frattempo - aggiunge - continueremo a investire sull'edilizia scolastica, sbloccando il patto a quei comuni che hanno progetti seri, cantierabili, come è accaduto dopo la mia lettera di inizio mandato". Insomma, sottolinea Renzi, "in mille giorni riporteremo il nostro Paese dove deve stare: a fare la locomotiva, non l'ultimo vagone. Il 41% ci serve a questo: cambiare verso, in Italia come in Europa".

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