Giovedì 25 Aprile 2024

Alcol a fiumi e violenza gratuita, i codici della gang finita in manette

I dettagli nella convalida d'arresto per gli otto rapinatori, di cui tre minorenni, che da mesi terrorizzavano Rho di Roberta Rampini

Bullismo

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Rho, 25 novembre 2014 - «Gli arrestati hanno ammesso di aver fatto uso di bevande alcoliche dalle 11 del mattino, hanno raccontato di aver deciso di andare all’oratorio e per questo stavano camminando sul ponte. Ma hanno negato di aver incontrato i due minorenni». E ancora, «hanno agito in pieno giorno, con un gesto che ha il sapore di un atto di violenza gratuito, dimostrativo... che denota una inclinazione pericolosa. Hanno dimostrato sicurezza di impunità e concordato una condotta reticente che depone in maniera negativa quanto alla capacità di comprendere la gravità delle condotte e la volontà di redimersi».

È quanto si legge sull’ordinanza di convalida degli arresti degli otto componenti della gang, composta da cinque maggiorenni e tre minorenni, arrestata giovedì scorso dagli agenti del Commissariato di Rho-Pero. Da mesi rapinavano e picchiavano i ragazzini in città, li aspettavano fuori da scuola, pedinavano e poi dopo averli minacciati, li derubavano di cellulari, catenine d’oro e una serie di altri oggetti di valoreIl gip del Tribunale di Milano nell’ordinanza descrive condotta e personalità degli otto baby-rapinatori, un ucraino di 19 anni, un italiano e un dominicano di 20 anni, tre moldavi di 17, 18 e 19 anni, un italiano e un colombiano di 17 anni. Tutti sono residenti in città tranne il 17enne colombiano che vive a Milano, tutti pregiudicati per reati contro il patrimonio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. 

E’ stata la mamma delle ultime «vittime», due fratelli di 14 e 15 anni, rapinati e picchiati in via Magenta mentre rientravano a casa dopo la scuola a chiamare il 113. Sono stati i due ragazzini a riconoscere i rapinatori e raccontare l’aggressione fisica da parte di due e «il contributo materiale» degli altri che si sono messi davanti per impedire loro di scappare. Non solo, al quadro indiziario già grave, si è aggiunto anche il certificato medico per le lesioni riportate dalle due vittime. Ad aggravare la loro posizione processuale anche il movente che, secondo il gip,. non è «squisitamente patrimoniale». Piuttosto si inserisce «in un contesto di solidarietà gregaria e giovanile deteriore, che trova linfa in una condizione di vita priva di orientamento». Resteranno dunque in carcere, i cinque maggiorenni a San Vittore, i tre i minorenni al Beccaria.