Villa Arconati a Bollate, il direttore: "Salviamo il Festival dal precariato"

Nonostante il pubblico sia in crescita, sono state tagliate le date delle serate

Futuro incerto  e pubblico  in aumento per la storica kermesse

Futuro incerto e pubblico in aumento per la storica kermesse

Bollate (Milano), 2 agosto 2016 - «Salviamo il Festival di Villa Arconati di Bollate dal precariato che ogni anno lo penalizza« l’appello del direttore artistico, Giancarlo Cattaneo arriva a luci spente sulla fortunata 28ma edizione che ha registrato 13 mila presenze. Futuro incerto e pubblico in aumento per la storica kermesse ospitata nei giardini della piccola Versailles della Lombardia: l’anno scorso con una serata in più (8 date) sono stati superati i 13 mila spettatori. «Parliamo della manifestazione musicale più longeva e più radicata nel territorio milanese - aggiunge il direttore - che ha espresso, fin dagli esordi, la sua naturale dimensione metropolitana, caratterizzandosi anche per la perfetta integrazione con un bene culturale di eccezionale importanza nel patrimonio artistico lombardo, come la settecentesca Villa Arconati, a conferma che la musica di qualità, in sinergia con contesti architettonici pregiati, può interpretare e rendere reale un’evocazione culturale di grande bellezza».

Sul palco di Castellazzo di Bollate, nonostante le risorse sempre più scarse, si sono alternati nomi del panorama nazionale e internazionale della musica che rappresentano una leggenda. I concerti hanno richiamato fan da tutta la Regione. Si va dai 1900 spettatori (entusiasti) per Cristiano De André che con più di due ore di musica ha chiuso l’edizione 2016, ai 2300 per Francesco Guccini, protagonista del sold out di questa edizione. Diana Krall, Ian Anderson, Joan Baez, Goran Bregovic sono invece allineati sulle gratificanti 2000 presenze di ciascun spettacolo.

Infine cat Power, con 800 spettatori, ha confermato il suo pubblico di affezionati, come nella precedente esibizione del 2008. L’anno scorso (l’anno di Expo) a Bollate arrivarono i «Buena Vista Social Club», «Patti Smith», «Fiorella Mannoia», «Caetano Veloso & Gilberto Gil». Quest’anno è stata sacrificata una delle date dei concerti: il cartellone è sceso a 7 serate. «Quella appena conclusa è stata un’edizione di grande successo dell’estate musicale nella ‘terra di mezzo’, concetto geo-politico ancora diafano, in attesa che l’area metropolitana - aggiunge Cattaneo - si realizzi effettivamente, assumendo il ruolo istituzionale che le compete, togliendo il Festival dal precariato, per consolidarlo nella sua missione di raccordo culturale e di offerta di spettacolo tra Milano, le sue periferie e il vasto hinterland del Nord Ovest che la circonda, fino ai suoi ambiti regionali».