Settimo, muro compatto per dire no alla centrale elettrica

«Prima di consultarci, risposte sull’utilità dell’opera»

La protesta degli agricoltori

La protesta degli agricoltori

Settimo Milanese (Milano), 8 ottobre 2015 - Una consultazione popolare per decidere la localizzazione della nuova stazione elettrica di Settimo Milanese? No, grazie, «la disponibilità di Terna appare cronologicamente inadeguata, pretestuosa e fuori luogo».

L’opposizione alla stazione elettrica e all’apertura di un dialogo con il territorio da parte di Terna spa unisce cittadini, forze politiche e amministrazione comunale.

Dopo la bocciatura del Comitato cittadino «No interconnector», arriva anche la presa di posizione del comitato No ecomostro, di Forza Italia, Lega Nord, Partito Democratico, Sinistra per Settimo, Partito della Rifondazione Comunista e la lista civica «In Comune per Sara», insomma un movimento trasversale e bipartisan unito nell’intento di respingere il progetto «Interconnector Italia-Svizzera» e rispedire al mittente l’invito al dialogo.

«Prima di consultare i cittadini sulle ipotesi di localizzazione della stazione elettrica, riteniamo che Terna, i Ministeri competenti e la Commissione Ue, debbano dare risposte precise ai cittadini riguardo l’utilità dell’opera, la validità delle scelte tecniche, le modalità di finanziamento, la regolarità delle procedure di autorizzazione e di valutazione dell’impatto ambientale», spiega Paolo Maccazzola, agricoltore e portavoce del comitato No Ecomostro.

Il progetto di cui si parla è un complesso insieme di opere finalizzato al miglioramento della connessione elettrica ad alta tensione con la Svizzera, prevede la realizzazione di una stazione di conversione nella zona del Parco Agricolo Sud, in aree verdi e agricole, un’opera che comprometterebbe ben 12 ettari di aree verdi di pregio ambientale nel comune di Settimo Milanese.

Ma solo ora, dopo un anno di proteste, battaglie, esposti, petizioni, Terna decide di aprire il dialogo con il territorio, una disponibilità «sospetta« secondo molti che, per il momento, ha raccolto solo fischi al posto degli auspicati applausi.

«Lo riteniamo un inutile tentativo di bypassare l’obbligo di massima trasparenza imposto dai Regolamenti Comunitari - scrivono cittadini, forze politiche e amministrazione comunale in un comunicato stampa - sarebbe auspicabile che Terna incontrasse i cittadini per dare spiegazioni documentate e ufficiali che provino l’opportunità della realizzazione dell’interconnector Italia Svizzera, un progetto che vale circa un miliardo».