Villa Borromeo di Senago, riapertura bloccata. In sospeso il futuro dell’hotel di lusso

I curatori fallimentari si sono opposti alla ripresa dell’attività

Carabinieri e polizia locale davanti ai cancelli della villa

Carabinieri e polizia locale davanti ai cancelli della villa

Senago (Milano), 29 agosto 2015 - Polizia locale e carabinieri davanti al cancello d’ingresso di Villa San Carlo Borromeo, hotel cinque stelle messo sotto sequestro per fallimento dal 25 giugno scorso. Sono stati molti i cittadini di Senago che qualche giorno fa hanno notato l’assembramento di forze dell’ordine nei pressi dell’ingresso sigillato con catene e lucchetti. Subito si è pensato alla riapertura del lussuoso hotel. In teoria era questa l’idea della proprietà, che aveva fatto ricorso contro la decisone del Tribunale fallimentare di Milano. Ma l’ipotesi è subito svanita perché i tre curatori si sono opposti al provvedimento disposto dal giudice che, in attesa delle sentenza definitiva, si era pronunciato a favore della ripresa dell’attività. La richiesta di poter riaprire lo storico hotel era stata presentata dalla proprietà, la «San Carlo Borromeo srl» con sede a Milano. Il ricorso accettato dal giudice è però stato respinto dal collegio dei tre curatori fallimentari. E quando si è cercato di togliere catene e lucchetti al cancello, oltre che i proprietari, decisi a rientrare in hotel, c’erano curatori e forze dell’ordine. Inutili i tentativi di trovare un altro accordo. La storica villa resta così chiusa. Ora, in attesa del pronunciamento definitivo da parte del tribunale, le sorti sulla possibile riapertura dell’hotel saranno discusse in una udienza fissata per il 9 settembre. Solo allora si potrà sapere se il lussuoso albergo, situato in una villa e in un parco con settecento anni di storia, potrà ospitare ancora i clienti. Per il 21 dicembre è stato fissato l’esame «dello stato passivo».

La villa attualmente è disabitata e da quando è stata chiusa la paura per furti e incursioni notturne è molto alta. All’interno del grande parco, la sicurezza è stata affidata a un istituto privato. In questi mesi di chiusura le prenotazioni che erano state fatte, anche da visitatori di Expo, sono state disdette o dirottate su altri alberghi e il personale è rimasto momentaneamente senza lavoro.