Rho, l’imbarazzo del candidato Tizzoni per quei tre saluti romani

Ma l'interessato minimizza: non credo rievochino il fascismo

Ecco la foto «incriminata» finita su facebook

Ecco la foto «incriminata» finita su facebook

Rho (Milano), 20 maggio 2016 - Sorridenti, in posa uno accanto all’altro, davanti al banchetto per la propaganda elettorale, con il braccio destro alzato. Così tre candidati alla carica di consigliere comunale della lista «Fratelli D’Italia» si sono fatti fotografare nei giorni scorsi. Succede a Rho dove il prossimo 5 giugno gli elettori dovranno scegliere il nuovo sindaco. La fotografia è stata scattata davanti al centro commerciale Gandhi, poi uno dei tre candidati, ha pubblicato la foto sul profilo facebook incurante delle possibili critiche nei confronti del suo partito e del candidato sindaco di centro-destra che sostiene, Marco Tizzoni, rappresentante della lista civica «Gente di Rho».

Quel braccio destro alzato da parte di tre candidati, un gesto che evoca il saluto romano, in effetti è apparso a tutti come un «rigurgito» neo fascista e in poche ore il popolo rhodense di facebook ha pubblicato centinaia di commenti di condanna e indignazione. Qualcuno ha spronato il candidato sindaco a prendere la distanze e fare nome e cognome dei tre candidati. «Credo sia stata una goliardata, che comunque non dovevano fare, anche pubblicare la foto su facebook è stata una leggerezza - commenta Tizzoni - io sono comunque sereno perché conosco bene i tre candidati e non credo sia un ritorno del fascismo».

Qualcuno ha pubblicato un articolo di stampa nel quale si fa riferimento ad una sentenza della Corte di Cassazione che spiega che il saluto romano è reato in quanto richiama «all’ideologia fascista e altri valori politici di discriminazione razziale e di intolleranza». Il portavoce rhodense di Fratelli d’Italia, Renato Laviani, interpreta il gesto in un altro modo, «non è affatto fascista, quel gesto è un richiamo al presente, viene fatto durante le celebrazioni dei Caduti. In quel caso i tre candidati stavano ricordando la morte di Sergio Ramelli, un militante del Fronte della Gioventù ucciso il 29 aprile 1975 a Milano - dichiara Laviani - inoltre ci tengo a precisare che Fratelli d’Italia non ha nulla a che vedere che il periodo storico del fascismo nel nostro Paese».