Profughi al campo Expo, il sindaco: «Mix possibile con sfrattati»

Per il primo cittadino il progetto è ancora tutto da definire e a condizione che ci siano risorse per progetti di integrazione

L'ex campo base di Expo

L'ex campo base di Expo

Rho (Milano), 29 luglio 2016 - «È solo un’idea, se n’è parlato l’altro giorno con il Comune di Milano e il Prefetto, ma non c’è nessun accordo». Prende fiato il sindaco di Rho, Pietro Romano, interpellato sul nuovo piano del Comune di Milano che prevede, oltre all’accoglienza di 150 profughi nel campo base Expo, anche quella di 150 tra senzatetto e persone in difficoltà.

Dopo settimane passate a ribadire la sua contrarietà al trasferimento dei migranti nei prefabbricati di via De Gasperi, da alcuni giorni è spuntata questa nuova ipotesi sulla quale il Comune di Rho sarebbe d’accordo pur non avendo ancora sottoscritto nulla. «Fermo restando che la nostra posizione sull’arrivo dei profughi nel campo base non è cambiata e che siamo contrari a questa soluzione - aggiunge Romano - è stato chiesto, a questo punto della vicenda, che non ci sia un uso esclusivo degli spazi per i profughi ma che una parte dei posti letto siano messi a disposizione di altre persone in difficoltà, come per esempio sfrattati o persone che vivono in una situazione di emergenza abitativa. Per il momento è una richiesta assolutamente generica di un’ipotesi che va concordata con la cooperativa o l’ente che assumerà la gestione di quel campo. Il progetto va ancora costruito e condiviso, le incognite sono molte, di sicuro la compatibilità tra profughi e altre persone va verificata».

L’idea dalla coabitazione dunque non è ancora stata definitivamente concordata e il sindaco rhodense, prima di andare avanti nella progettazione, vorrebbe garanzie, come per esempio avere risorse per mettere in campo, insieme agli altri Comuni del Nord Ovest, progetti per lavori socialmente utili che tengano occupati i profughi durante il giorno.

Incalzato sulle difficoltà di convivenza che potrebbero esserci, il sindaco fa un passo indietro: «Non sono preoccupato, perché il progetto non è ancora stato definito. Mi spiego meglio: dipende da che tipo di migranti saranno trasferiti, se solo uomini o famiglie. Solo in quel momento potremo capire che impatto avranno sul territorio e pensare a un’accoglienza». Una soluzione per accontentare il Comune di Rho e creare consenso? «Assolutamente no, questa ipotesi di accoglienza non va vista in questi termini - conclude Romano - dico solo che se qualcuno ha deciso di non smantellare il campo base e di trasferire in quell’area 150 persone allora non ci deve essere un uso esclusivo. Tutto qui».