Invalido pestato per rapina a Bollate, due arrestati: lo hanno ridotto in coma

Due slavi sono stati arrestati nella notte. Sono una badante ucraina e un clochard bulgaro, accusati di rapina e di tentato omicidio ai danni di un invalido in sedia a rotelle 50enne di Bollate

Un disabile in sedia a rotelle

Un disabile in sedia a rotelle

Bollate, 20 novembre 2014 - Rapina e tentato omicidio: sono le accuse con cui due slavi sono stati arrestati nella notte. A entrare in azione i carabinieri della compagnia di Rho che hanno fermato due pregiudicati, che avevano preso di mira un invalido civile scelta come vittima, riducendolo in fin di vita a suon di botte per una rapina. Gli autori della brutale aggressione sono una badante ucraina 32enne e un clochard bulgaro di 34 anni, sarebbero i responsabili dei reati in questione perpetrati ai danni del 50enne di Bollate.

Quest'ultimo è ora in coma farmacologico al Policlinico di Milano. A.F., ha difficoltà motorie e per questo è su una sedia a rotelle. E' stato trovato martedì privo di sensi dal fratello all'interno del suo appartamento a Cascina del Sole, frazione di Bollate (Milano). I carabinieri della compagnia di Rho hanno arrestato entrambi i responsabili

Il disabile aveva il volto tumefatto per le botte, perfino l'impronta di una scarpa sulla guancia dovuta a un violenta pedata. Sul collo, inoltre, ha il segno dello strappo della collanina d'oro. I suoi aggressori gli hanno portato via anche la fede nuziale ricordo del suo matrimonio finito e il portafogli con il Postamat con cui poche ore dopo il pestaggio hanno prelevato 600 euro a uno sportello a Milano.

I carabinieri della compagnia di Rho sono riusciti a individuare i due a partire dalle immagini delle telecamere di sorveglianza; il fratello della vittima ha riconosciuto gli autori e dopo circa dodici ore i militari hanno individuato i responsabili: la 32enne M.B. era nei pressi della stazione di Bollate, D.N., un gigante di quasi due metri di 34 anni, era allo scalo di Cadorna. In tasca gli investigatori gli hanno trovato la collanina, la fede, 210 euro in contanti e la ricevuta di un Money Transfer per l'invio a nome della complice di 250 euro in Ucraina.

Entrambi indossavano ancora gli abiti usati durante la rapina. La badante aveva svolto servizio saltuariamente per circa tre mesi e giovedì aveva portato via le sue cose dall'appartamento con l'aiuto dell'energumeno bulgaro. Il fratello del 50enne (di dieci anni più giovane e suo convivente) ha raccontato che erano in procinto di ottenere un prestito di 4mila euro dall'Inps e pare che il disabile avesse informato la badante durante una conversazione. Forse il movente dell'aggressione sono proprio quei soldi.