Lainate, 22 luglio 2012 - Ex sindaco, segretario e assessori dovranno risarcire il Comune per 100mila euro. Lo ha stabilito la Corte dei conti in merito all’operato della giunta guidata da Mario Bussini.

Nel mirino della Corte le decisioni prese in merito all’assunzione di un professionista esterno al quale affidare la dirigenza dell’area tecnica dell’Ente. La storia risale al periodo della Giunta di centrosinistra di Bussini dal 2005 al 2009. «La scelta di allora nasceva dalla necessità di avere una persona con elevate capacità organizzative e dirigenziali, che doveva affrontare diverse situazioni molto complesse che andavano dal sequestro dell’Rsa, alla chiusura dei cantieri delle case comunali di via Franoso, al project financing della piscina comunale e molte altre pratiche di Piani Integrati adottati e mai portati a definitiva approvazione - spiega l’ex sindaco -. I membri dell’allora maggioranza ritengono, ancora oggi, che la scelta fosse strategica rispetto a quanto ereditato. Sono sereno nell’affermare che il percorso indicato è stato politicamente legittimo e ha apportato un contributo positivo determinante per il Comune: di fatto abbiamo portato a compimento opere che altri hanno inaugurato». 

La delibera fu votata dall’intera giunta Bussini (Andrea Pinna, Massimo Sgambelloni, Celesta Spotti, Claudio Stellari e Orazio Battistini) e corredata del parere tecnico di legittimità dall’allora segretario comunale Giuseppe Massimo Criserà. Nel 2007, lo stesso incarico attraverso le stesse modalità (legittimato questa volta dal segretario comunale Claudio Biondi) viene affidato ad un nuovo professionista, mentre, nella squadra Bussini si è aggiunto l’assessore Pier Mauro Pioli (attuale sindaco di Garbagnate).

Tutti condannati al risarcimento dato che secondo la Corte le professionalità in organico al municipio avrebbero potuto svolgere gli stessi compiti affidati ad un esterno. «La scelta era legittima, visto i ritardi dei lavori. Mi assumo tutta la responsabilità del voto - commenta Claudio Stellari, all’epoca assessore alle Politiche sociali -. Era, però, compito di segretari e direttore usare la procedura più corretta per l’assunzione».