Rho, 18 luglio 2012 - Lo chiamano disagio. Ma in realtà è rabbia. Tanta. «Il tempo è scaduto. La Regione ed Expo devono sottoscrivere il protocollo coi Comuni. Lo pretendiamo, altrimenti valuteremo iniziative di protesta in difesa dei nostri territori».

Con queste parole ieri mattina il sindaco di Rho, Pietro Romano, in qualità di presidente del patto del Nord-Ovest, ha illustrato il testo di una lettera sottoscritta da sedici primi cittadini del rhodense e del bollatese che nelle prossime ore verrà inviata a Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo e al governatore Roberto Formigoni. Nelle missiva bipartisan i sindaci alzano la voce e puntano il dito contro una promessa disattesa ormai da due anni: sottoscrivere un documento con impegni e progetti che Regione ed Expo avrebbero dovuto realizzare nel Nord-ovest contestualmente al sito dell’Esposizione Universale.

Strade, parcheggi, marketing territoriale. L’impegno alla definizione del protocollo era stato siglato il 16 settembre 2010, anche da Comune e Provincia di Milano. Ma è rimasto lettera morta, nonostante solleciti telefonici e via mail da parte degli amministratori locali. Da qui l’ultimatum dei sindaci, «questo atteggiamento è grave. I Comuni hanno avuto molta pazienza, in linea con lo spirito collaborativo e costruttivo necessario per la buona riuscita dell’evento — aggiunge Romano — i nostri Comuni stanno dando molto a Expo e quindi hanno diritto di pretendere che Expo mantenga le promesse. Già nei prossimi giorni con la chiusura del ponte di via Stephenson, subiremo disagi enormi nella circolazione viabilistica con effetti disastrosi sull’inquinamento e negli spostamenti per Milano. Siamo ancora in attesa di risposte chiare ed esaustive sul problema dei parcheggi. Non è più accettabile che le nostre richieste vangano ignorate. Visto che siamo interessati dai cantieri». Toni duri, usati per spiegare le motivazioni della lettera. Parole inequivocabili, quelle scritte nere su bianco nella missiva che, tuttavia, lascia ancora uno spiraglio alla collaborazione. Per poco. Poi le carte in tavola, almeno quelle dei Comuni, cambieranno. 

«Chiediamo che entro fine luglio si indichi una data per la sottoscrizione del protocollo, altrimenti da settembre qualsiasi scelta o decisione ci verrà presentata per assicurare la realizzazione dell’evento verrà totalmente subordinata solo a valutazioni di tutela del nostro territorio e delle nostre comunità. Almeno fino a quando Expo e Regione non dimostreranno di voler collaborare», sottolinea il presidente del patto, Romano.

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