Magazzino chiuso e 21 licenziamenti. Scioperi in vista alla Om di Lainate

La Fiom Cgil: «Atto di una gravità inaudita e da respingere» di Roberta Rampini

Il sindacalista Alberto Larghi (Studionord)

Il sindacalista Alberto Larghi (Studionord)

Lainate (Milano), 2 novembre 2014 - Chiusura del magazzino e licenziamento di 21 dipendenti alla Om Still di Lainate. Nei giorni scorsi la direzione aziendale della multinazionale tedesca che si occupa dello stoccaggio e commercializzazione dei pezzi di ricambio per carrelli elevatori ha comunicato alle Rsu la decisione di chiudere il magazzino e di aprire la procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori. La risposta del sindacato e dei 125 dipendenti è stata immediata: le parti sociali hanno proclamato lo stato di agitazione e organizzato scioperi articolati fino al ritiro della procedura.«Questo – spiega Alberto Larghi, funzionario sindacale della Fiom Cgil che segue la vertenza – è un’atto di una gravità inaudita che deriva dalla unica volontà di risparmiare sui costi e sulle tutele dei lavoratori. Il magazzino di Lainate ha sempre funzionato sia in termini qualitativi che in capacità di consegnare puntualmente i prodotti ai clienti, pertanto la decisione è spiegabile solo con la volontà della multinazionale tedesca di ridurre i costi diretti, confermando di fatto il progetto di ridimensionare il sito di Lainate che, a questo punto, diverrebbe in breve tempo una piccola filiale commerciale, si tratta di un’operazione da respingere».

Il sindacato ha chiesto e ottenuto un primo incontro con la direzione aziendale che si è svolto il 30 ottobre presso la sede milanese di Assolombarda. La trattativa finalizzata alla salvaguardia dei livelli occupazionali e alla richiesta di un Piano Industriale chiaro anche per il futuro si è conclusa con una fumata nera, «purtroppo in quella sede l’azienza non fatto nessun passo indietro - conclude Larghi - noi abbiamo chiesto un impegno a ricollocare il personale, un piano di uscite volontarie, ma hanno risposto picche su tutti i fronti». Ora dopo gli scioperi articolati, nell’azienda di via De Gasperi, ci si prepara ad una manifestazione di protesta, il prossimo 5 novembre, con un presidio davanti ai cancelli al quale parteciperanno anche delegati sindacali di altre aziende della zona: «Chiediamo di non far mancare la solidarietà attiva nel percorso di lotta che, insieme alla Rsu, abbiamo predisposto e che avrà bisogno del sostegno di tutti», scrive la Fiom Cgil sul blog.

roberta.rampini@ilgiorno.net