Novate, emergenza in città: "Nuovi dottori cercansi"

Molti cittadini nell’ultimo anno sono rimasti senza un dottore di riferimento

A Novate mancano medici

A Novate mancano medici

Novate Milanese (Milano), 11 febbraio 2016 - «Medici di famiglia cercansi». La situazione è critica per i molti novatesi che, nel corso dell’ultimo anno, sono rimasti senza un dottore di riferimento, complici i numerosi pensionamenti. La Asl invita a scegliere nuovi medici nei vicini Comuni di Baranzate o Bollate, ma per le persone anziane e non solo si tratta di un vero problema.

«Ci troviamo di colpo senza medico e senza sapere dove andare. Addirittura ci viene chiesto di scegliere un medico in un altro Comune e questo è un grande disagio. Chi non ha l’auto? Gli anziani? E poi se una persona si reca dal medico è perché non sta bene, e come fa a spostarsi con i mezzi pubblici, o il treno? Speriamo che questa situazione sia presto risolta», lamenta un gruppo di novatesi in fila alla Asl.

Un altro aspetto da sottolineare è che le cartelle cliniche dei pazienti sono tutelate dal segreto professionale e, nel caso in cui si cambi medico, il cittadino deve chiedere la propria cartella al dottore precedente e poi deve consegnarla al nuovo. È possibile che i dottori abbiano accesso diretto alle schede dei pazienti solo nel caso in cui facciano parte della stessa associazione di medici.

«La procedura prevista dall’accordo collettivo nazionale, a descrizione dell’Asl, dice che possono essere inseriti nuovi medici rispettando il criterio delle zone carenti, con il rapporto di un medico ogni 1.000 abitanti – spiega il dottor Marcello Iacuone di via Repubblica –. Novate ha circa ventiduemila abitanti, quindi dovrebbe avere circa 22 medici, mentre attualmente siamo12 o 13. Tutti noi medici abbiamo raggiunto il massimale dei pazienti possibili e quindi le persone devono scegliere, in questa situazione di emergenza, il proprio nuovo dottore in un altro Comune. Questa incresciosa situazione si è venuta a creare per via delle procedure necessarie all’assegnazione di nuovi medici. Prima di tutto deve essere indetto un bando: i colleghi fanno domanda e c’è quindi una graduatoria da rispettare. Il medico primo in graduatoria ha tempo fino a sessanta giorni per trovare il locale e aprire l’ambulatorio rendendolo idoneo. Qualora non riuscisse, può rifiutare la nomina, cosi come è successo in questo periodo».

Al momento è stato coperto solo il posto lasciato libero dal dottor Carli, andato in pensione: il nuovo medico prenderà servizio a metà febbraio.