Novate, discarica in via Brodolini. I 5 Stelle manifestano: il territorio andava difeso

"Pochi controlli da parte dell’amministrazione comunale". È l’accusa mossa dal Movimento 5 Stelle di Novate Milanese. A prendere la parola, oltre al capogruppo Barbara Sordini, anche il deputato Massimo De Rosa della commissione ambiente e Silvana Carcano, consigliere regionale commissione antimafia di Davide Falco

Il deputato Massimo De Rosa e il consigliere regionale Silvana Carcano al presidio

Il deputato Massimo De Rosa e il consigliere regionale Silvana Carcano al presidio

Novate Milanese, 27 ottobre 2014 - «Pochi controlli da parte dell’amministrazione comunale». È l’accusa mossa ieri mattina dal Movimento 5 Stelle di Novate Milanese, nella conferenza organizzata davanti al terreno di via Brodolini, messo sotto sequestro dai carabinieri da una decina di giorni. A prendere la parola, oltre al capogruppo Barbara Sordini, anche il deputato Massimo De Rosa della commissione ambiente e Silvana Carcano, consigliere regionale commissione antimafia. «Discariche abusive a cielo aperto sono state trovate anche in altri Comuni - spiega il consigliere regionale commissione antimafia Silvana Carcano - e questo è spesso il segno della presenza nei territori delle mafie. Un esempio recente è Desio, dove sono state trovate diverse discariche in cui era coinvolta la ‘ndrangheta. Il rischio in questi casi è sottovalutare il problema. Bisogna invece approfondirne le origini e cercare soluzioni. In questa situazione il ruolo della polizia locale è fondamentale per il controllo del territorio». Attualmente il passaggio del parco di via Brodolini - da cui sono entrati molti camion per svuotare rifiuti e poi ricoprirli con la terra - è stato tappato con due grossi blocchi di cemento.

Il sequestro dei carabinieri è stato rafforzato da quello della magistratura che ha avviato le indagini. «Le società autorizzate a entrare e scaricare terra per il Bosco di Novate erano tre, mentre gli accessi sono stati molti di più», spiega Barbara Sordini dal M5S. «Il problema della tutela dell’ambiente è importante. Il parco di Novate doveva essere piantumato a ottobre per poter sbocciare nella prossima primavera. Con quello che è successo le piantumazioni sono ferme. Con la necessità di fare tutte le analisi del terreno e verificare eventuali presenze di rifiuti tossici, il rischio è che il bosco non sorga più», paventa il deputato Massimo De Rosa. Sordini ha poi sottolineato quanto ora sia importante capire il ruolo dell’amministrazione comunale in questa vicenda, cosa sia stato fatto o non fatto, se il problema sia stato sottovalutato, perché non si siano accorti delle montagne di terra sorte nel parco, e perché nessuno abbia verificato lo stato della zona.

«A volte si pensa che il proprio Comune sia un’isola felice, ma spesso non è cosi. Mafia e ‘ndrangheta fanno affari con terreni incolti e discariche abusive. Magari nel terreno non verranno trovate tracce di inquinamento o rifiuti tossici e quindi non ci sarà niente da bonificare, ma l’esperinza deve indurci a potenziare la sorveglianza», conclude Silvana Carcano. «La manifesta incapacità della giunta di tutelare il territorio e curare il patrimonio pubblico sta riducendo la città a una discarica a cielo aperto in cui l’interesse generale è sacrificato a favore di quelli particolari - afferma Angela De Rosa, rappresentante di CasaPound -. Ora spetta all’autorità giudiziaria accertare la presenza di reato».«Siamo a totale disposizione e collaboriamo con le forze dell’ordine e la magistratura. Attendiamo lo sviluppo degli eventi», ribatte il sindaco Lorenzo Guzzeloni.