"Expo ci deve ancora pagare oltre due milioni"

Ascoltate in Regione cinque imprese di Rho che reclamano il saldo

L'Open Air Theatre

L'Open Air Theatre

Rho (Milano) - Fare chiarezza sul meccanismo di appalti e subappalti e coinvolgere la Giunta regionale nella ricerca di una soluzione: è quanto chiedono i consiglieri regionali Carolina Toia e Marco Tizzoni del Gruppo «Maroni Presidente», all’indomani dell’audizione in IV Commissione Attività Produttive e Occupazione della Regione delle aziende del Nord-Ovest che hanno eseguito lavori nel sito di Expo 2015 ma non sono state ancora pagate.

Oltre due milioni di mancati pagamenti per i lavori fatti nel Cluster del cibo e nell’Open Air Theatre di Expo, reclamati da parte di piccole e medie imprese che fanno parte dell’Associazione Imprenditori Lombardi e del Consorzio Distretto 33.

«Abbiamo incontrato i rappresentanti di cinque aziende, quasi tutte di Rho e dintorni, che vantano crediti complessivi vicini ai 2,5 milioni – spiega Tizzoni, promotore dell’audizione – Ci hanno fornito documenti che studieremo per capire meglio il meccanismo dei subappalti che alcune piccole e medie imprese del territorio avevano sottoscritto nei confronti delle società appaltatrici. Quel che è certo è che queste imprese hanno compiuto i lavori, per gli importi fissati dai contratti, ma non hanno ancora ricevuto il pagamento, nonostante non vi sia stata alcuna contestazione in merito all’esecuzione dei lavori. E non stiamo parlando di padiglioni destinati ad essere abbattuti dopo il termine di Expo ma di opere che resteranno nel tempo, come l’Open Theatre».

A ripercorrere la storia dei mancati pagamenti sono stati il presidente di Distretto 33, Dario Ferrari, quello di Ail Enrico Parolo e il loro legale Alessandro Cortesi: «Molte aziende per colpa di questi mancati pagamenti vivono una situazione di disagio economico, abbiamo chiesto che la Regione si attivi affinché vengano onorati i crediti nei confronti delle nostre imprese e prima della messa in liquidazione della società Expo – spiega Ferrari – in modo tale che le stesse aziende lombarde possano poi concorrere con fiducia anche alla fase del post Expo».

Al termine dell’audizione, è stata inviata una lettera al presidente Roberto Maroni, agli assessori Francesca Brianza (Post Expo) e Mauro Parolini (Sviluppo economico), all’ex commissario di Expo Giuseppe Sala e al liquidatore della società nominato da Regione Lombardia, Domenico Ajello, per sollecitare una soluzione alla vicenda dei pagamenti.

«E' paradossale che una società come Expo, con il successo planetario che ha riscosso la manifestazione, mettendo al centro del mondo Milano, la Lombardia e l’intero Paese, non paghi le imprese che hanno contribuito a tutto questo», afferma il consigliere Carolina Toia.