Rho, soldi veri ma assicurazioni false

Truffe on line ai danni di ignari automobilisti: sei denunciati

 I documenti contraffatti sequestrati nell’inchiesta

I documenti contraffatti sequestrati nell’inchiesta

Rho (Milano), 22 febbraio 2018 - Pagamenti reali per assicurazioni false. La Polizia locale di Rho ha scoperto un’organizzazione dedita alle frodi assicurative anche on-line e dopo un lungo e complesso lavoro d’indagine in rete e accertamenti bancari ha indagato sei persone. L’attività investigativa è iniziata tramite l’uso del Targa System: gli agenti hanno notato che c’era discordanza tra i rilevamenti fatti dall’apparecchiatura che segnalavano i veicoli come «scoperti da Rca» (assicurazione responsabilità civile auto) e la documentazione mostrata dai conducenti della macchine agli agenti. Dai controlli è emerso che le assicurazioni false erano state fatte tramite siti on line, in particolare attraverso la compagnia on-line «www.BolognesiAssicurazioni.it», già segnalata all’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni e dichiarata «irregolare» dalle autorità. Ma non era l’unica, molti altri siti web specializzati in «motori» riproponevano la medesima truffa del portale incriminato.

Attraverso l’esame delle denunce dei truffati, che avevano dimostrato il pagamento tramite PostePay per acquistare la polizza di copertura Rc auto via web, gli agenti hanno scoperto che i malcapitati avevano versato i soldi su una carta PostePay intestata ad una donna di Napoli, con numerosi precedenti per truffa e frode informatica. Effettuato il pagamento, i documenti assicurativi venivano inviati al clienti via «WhatApp» ma erano completamenti falsi e non inseriti in Banca dati Ania come copertura effettiva del veicolo.

La polizia  locale rhodense ha individuato le sei persone che gestivano la truffa on line, con tanto di call center che rispondeva alle richieste degli automobilisti. Ironia della sorte a finire nel mirino del Targa System anche un broker dell’organizzazione dedita alla frode, con tanto di regolare agenzia. Gli agenti hanno scoperto che si trattava di una falsa attestazione, ma non solo: hanno scoperto che la data di emissione polizza, scaduta da mesi, era stata riattivata il giorno precedente al fermo e sequestro del veicolo da parte della polizia locale tramite on line. In questo caso è stato denunciato per il reato di false dichiarazioni ai pubblici ufficiali.