Settimo Milanese (Milano), 27 novembre 2018 - Cumuli di rifiuti e polemiche. È quello che resta dopo l’ennesimo rave party che si è svolto nella notte tra venerdì 24 e sabato 25 novembre in un capannone industriale di via Sabin a Settimo Milanese.
Organizzato dal collettivo «Proprietà Pirata Riot Club» noto alle forze dell’ordine perché da anni occupa capannoni e aree abbandonate con l’obiettivo di trasformarli in luoghi di aggregazione giovanile, il rave party è iniziato venerdì sera quando alla spicciolata sono arrivati i primi gruppi di giovani e si è concluso sabato nel tardo pomeriggio. I carabinieri della Compagnia di Rho sono intervenuti per monitorare la situazione: un centinaio i giovani, provenienti da tutta Italia, che hanno partecipato alla festa illegale con altoparlanti, birra, alcolici e sostanze per lo sballo. Non ci sono stati incidenti particolari, dopo la notte di festa e qualche ora di sonno, i primi giovani hanno abbandonato il capannone sabato mattina, gli altri qualche ora dopo a bordo di vecchi camper e furgoni. Il nuovo rave party ha sollevato vecchie polemiche tra i residenti che sono stati svegliati nel cuore della notte dalla musica ad alto volume. «Non è la prima volta che succede - lamenta un cittadino - vederli il mattino dopo girare come dei zombi faceva senso». Ed ancora, «il rumore infernale è iniziato alle tre di notte, ma possibile che non si può far nulla?», aggiunge un altro residente. Post sui social network e anche uno striscione di protesta «sindaco, dove sei?».
Anche il Comune ha utilizzato la pagina facebook per spiegare cosa stava succedendo e quello che stavano facendo le forze dell’ordine. Toccherà agli operatori ecologici ripulire l’area e qualcuno suggerisce di far pagare il conto ai giovani. Un mese fa, al termine del rave party i carabinieri avevano identificato e denunciato un centinaio di giovani per invasione di edifici.