Senago, incendio al cantiere delle vasche. Piste aperte: dalla bravata alla criminalità

I lavori partiranno con l'anno nuovo. E valgono 30 milioni

Il container prefabbricato distrutto dalle fiamme

Il container prefabbricato distrutto dalle fiamme

Senago (Milano), 27 dicembre 2016 - Distrutto da un attentato incendiario il container posato da alcune settimane davanti all’ingresso di quello che sarà il cantiere per la realizzazione delle vasche di laminazione. È accaduto la notte del 23 dicembre e sulle cause stanno indagando i carabinieri della stazione di Senago e della compagnia di Desio. Potrebbe trattarsi di una semplice bravata, ma non è escluso che l’incendio sia stato appiccato da qualche spacciatore o addirittura dalla criminalità organizzata.

L’allarme è stato dato verso le tre della notte da alcuni automobilisti di passaggio che hanno visto le fiamme alzarsi dal container prefabbricato posto vicino al canale scolmatore. Il manufatto era stato sistemato qualche settimana fa quando l’impresa costruttrice ha preso possesso dell’area di lavoro dove sorgeranno le grandi vasche di laminazione del fiume Seveso. Un’opera imponente, non voluta dai cittadini e dalle amministrazioni di Senago e Bollate ma fortemente richiesta da Regione e Comune di Milano. Un progetto che ha scatenato polemiche e proteste da parte dei comitati cittadini contrari.

Gli investigatori per il momento non si pronunciano sulla matrice dell’accaduto. È opinione di tutti che non si tratti dell’opera di qualche "scalmanato" dei comitati. Sui social si fanno varie ipotesi. C’è chi sostiene che sia stata una bravata visto che il cantiere non è stato ancora aperto. C’è chi pensa all’azione di qualche banda di spacciatori che opera nei vicini boschi e con l’arrivo degli operai vedrebbe disturbato il proprio "lavoro". Ma c’è chi getta l’attenzione anche su qualche organizzazione criminale che vorrebbe avere subito il controllo dei lavori. E il pensiero corre alla ’ndrangheta. Qui nei prossimi mesi ci saranno movimenti di migliaia di tonnellate di terra e qualcuno potrebbe aver voluto lanciare avvertimenti. Un’operazione non certamente facile visto che tutti i contratti e i lavori sono sotto l’occhio vigile di Raffaele Cantone, presidente dell’Authority anticorruzione. Il sindaco Lucio Fois interpellato sull’accaduto non ha fatto commenti in attesa di conoscere l’evolversi delle indagini.

I lavori per l’inizio degli scavi dovrebbero partire con il nuovo anno e interessano una vasta area ai margini del parco delle Groane che costeggia la strada provinciale 119 ai confini con Bollate. Le vasche di decantazione, che hanno la superficie di 10 campi di calcio, costeranno circa 30 milioni di euro e dovrebbero far confluire le acque del fiume Seveso scongiurando le piene del quartiere Niguarda a Milano.