Profughi, contro paura e diffidenza. Bollate lancia l’accoglienza diffusa

«Sono persone sicure, dopo anni di guerra hanno bisogno di pace»

Alcuni dei profughi ospitati nei comuni della zona

Alcuni dei profughi ospitati nei comuni della zona

Bollate (Milano), 7 giugno 2017 - Il nodo immigrazione si intreccia con le ultime stragi, la diffidenza sui profughi aumenta e rimanda ai temi della sicurezza e dell’accoglienza. È in questo clima complesso che si avvia la campagna di sensibilizzazione per l’«accoglienza diffusa» nei comuni del bollatese alla ricerca di appartamenti in affitto da destinare a rifugiati e richiedenti asilo. «Non dobbiamo farci prendere dalla paura, le persone che andiamo ad accogliere arrivano da canali ufficiali, sono persone che dopo anni di guerra, di campi profughi hanno bisogno di pace e noi operiamo con grande professionalità», commenta Luigi Boffi, presidente di Comuni Insieme, l’azienda consortile che ha avviato per i Comuni soci nell’autunno scorso un progetto di accoglienza nell’ambito del sistema Sprar.

«Con il servizio Spazio Immigrazione ci occupiamo da oltre dieci anni delle tematiche dell’immigrazione – prosegue Boffi -, in questo momento particolarmente difficile siamo a disposizione dei Comuni per affrontare al meglio questa emergenza, nella convinzione che, anche grazie alla collaborazione fattiva dei cittadini, si possano affrontare al meglio le criticità del fenomeno migratorio, cercando di evitare il crearsi di situazioni emergenziali, garantendo la sicurezza ed il controllo del territorio, e costruendo le condizioni per una positiva integrazione sociale».

La prova provata del successo dell’accoglienza diffusa arriva da esperienze di convivenza riuscita a Novate Milanese e Baranzate dove da mesi richiedenti asilo sono alloggiati nei quattro appartamenti a disposizione (per un totale di 16 posti), mentre a Bollate e Senago altri 2 appartamenti (5 posti) sono stati destinati a rifugiati siriani arrivati tramite i corridoi umanitari direttamente dal Libano. «Ora bisogna ampliare il progetto coinvolgendo direttamente i cittadini e le realtà più sensibili del territorio per reperire appartamenti da destinare a singoli o piccoli nuclei familiari - conclude Boffi -. Con l’idea che appartamenti in questo momento non utilizzati potrebbero diventare una risorsa preziosa, accogliente e solidale, dando alcune importanti garanzie e una equipe di operatori professionali al fianco delle persone».

Comuni insieme si farà garante del pagamento dell’affitto e della stipula di regolare contratto. Per maggiori informazioni telefonare al numero 02.3834.8401 o scrivere a: spazioimmigrazione@comuni-insieme.mi.it