"Il cavalcaferrovia non va abbattuto": doppio esposto dei cittadini contrari a Pregnana

"Va solo riparato". E bussano a Procura e Corte dei Conti

Alcuni dei residenti firmatari dell’esposto con l’avvocato Giuseppe Salerno

Alcuni dei residenti firmatari dell’esposto con l’avvocato Giuseppe Salerno

Pregnana Milanese (Milano), 16 novembre 2011 - Un esposto alla Procura della Repubblica di Milano e alla Procura Regionale della Corte dei Conti per chiedere di fare chiarezza nella vicenda del cavalcaferrovia di viale Lombardia a Pregnana. Sedici pagine, diciannove cittadini firmatari, assistiti dall’avvocato Giuseppe Salerno: «Noi rappresentiamo quasi 500 pregnanesi che in queste settimane hanno firmato la petizione per chiedere che il cavalcaferrovia non venga abbattuto», dichiara Gianluigi Girola, primo firmatario.

La vicenda è nota: nel corso dell’ultima verifica fatta da Rete Ferroviaria Italiana sul ponte, costruito tra il 1959 e il 1962, sono emerse delle criticità e sono stati riscontrati ammaloramenti della struttura, come l’invecchiamento del cemento armato e ferri di armatura parzialmente scoperti e intaccati. Il Comune, dopo aver adottato misure di sicurezza dal limite di velocità al divieto di transito dei mezzi pesanti, ha deciso la chiusura definitiva (dal 10 luglio), l’abbattimento e la realizzazione di una viabilità alternativa. «Purtroppo ci sono alcuni contraddizioni nelle dichiarazioni dell’amministrazione comunale - dichiara l’avvocato Salerno -. Se davvero è stato certificato che il ponte è ammalorato, se davvero le macchine non lo possono percorrere perché sarebbe a rischio crollo, allora perché i treni continuano a passare sotto? Pensate alla sciagura che potrebbe accadere se si stacca un pezzo di ponte e cade su uno dei treni in transito quotidianamente».

I cittadini nei mesi scorsi hanno consultato la documentazione fornita dal Comune e scattato foto dello stato del ponte in cui si vedono i ferri dei piloni completamente scoperti e arrugginiti. Da mesi sopportano il disagio per la chiusura del principale collegamento viabilistico tra le due parti del paese, ma continuano a non capire. «Noi crediamo che il ponte debba restare al suo posto, ma che sia necessaria una manutenzione straordinaria», dichiara Giulio Maggioni, sindaco all’epoca in cui il ponte venne realizzato. «I cittadini sono stati corretti e leali, la loro battaglia non ha colori politici: chiedono alla magistratura di fare chiarezza e si sono rivolti anche alla Corte dei Conti perché l’abbattimento potrebbe configuarsi come un danno erariale», conclude l’avvocato.